Monitoraggio dell’aderenza terapeutica, ricognizione farmacologica, analisi di prima istanza, telemedicina, screening del colon-retto, vaccinazioni. Sono alcuni dei servizi per i quali la Regione Abruzzo ha dato il via alla sperimentazione nelle farmacie del territorio in recepimento dell’accordo Stato-Regioni dell’ottobre 2019. L’ufficializzazione arriva da una delibera approvata ieri dalla giunta su proposta dell’assessore alla Salute, Nicoletta Veri, che mette sul piatto un finanziamento di 1,2 milioni di euro. «La farmacia dei servizi» ricorda una nota della Regione «nasce dalla volontà di fornire servizi sanitari di prossimità favorendo la deospedalizzazione della sanità».
«Siamo di fronte a una nuova frontiera dell’assistenza sanitaria» rimarca Verì «poiché, dopo la fase emergenziale legata al Covid, la rete delle farmacie disseminate sul territorio è ora percepita in maniera diversa dai cittadini avendo assunto un ruolo di hub territoriale del sistema sanitario e rappresentando un primo presidio a servizio degli stessi cittadini. Avviare questa sperimentazione non solo consentirà di ottimizzare le risorse disponibili ma anche di andare a colmare delle lacune soprattutto nelle aree interne, dove la risposta assistenziale in termini di prestazioni erogate è da sempre più complessa».
Il cronoprogramma abruzzese, in particolare, include servizi cognitivi (monitoraggio dell’aderenza alla terapia, ricognizione della terapia farmacologica, indicazioni al paziente sulle corrette modalità di assunzione di farmaci e rilevazione sospette reazioni avverse ai trattamenti farmacologici nella bpco), analisi di prima istanza (holter pressorio, holter cardiaco, ecg), supporto allo screening del colon-retto e vaccinazioni contro covid.
«Alle sperimentazioni» conclude Verì «saranno invitate a partecipare tutte le farmacie regionali e l’auspicio è che aderisca al progetto almeno il 50% delle 542 farmacie attualmente operanti sul territorio». Le attività dovrebbero partire da luglio.