Inibitori di pompa protonica, antibiotici, farmaci per la bpco, anticolesterolemici e antipertensivi. Sono le categorie sulle quali la Regione Abruzzo ha disposto un giro di vite per ridurre spesa farmaceutica convenzionata e inappropriatezza. Attraverso l’adozione di indicatori diretti a orientare le prescrizioni dei medici.
La novità arriva da una delibera approvata dalla Giunta proprio mentre le commissioni Sanità e Bilancio del Consiglio regionale si apprestano a esprimere un giudizio sui piani di rientro delle Asl, che lamentano un passivo attorno ai 200 milioni. Nel 2023 la convenzionata ha sfondato in Abruzzo per meno di un milione di euro (appena lo 0,3% in più rispetto al 7% del budget) ma nel 2024 il tetto è sceso al 6,8% e la Regione intende giocare di anticipo.
Le nuove regole discendono da un documento elaborato dal Servizio assistenza farmaceutica del Dipartimento Sanità della Regione, dal titolo eloquente: “Indicatori di appropriatezza prescrittiva – spesa farmaceutica convenzionata”. In aggiunta, la ditta appaltatrice del servizio di lettura ottica delle ricette elettroniche per le quattro Asl abruzzesi ha aggiornato la piattaforma regionale “Medico digitale” per consentire alle Asl di mettere a disposizione dei medici di medicina generale dati e statistiche sugli assistiti in carico, correlandole con le informazioni provenienti dalle banche dati dei farmaci dispensati. La delibera, infine, dà mandato ai Servizi farmaceutici aziendali di monitorare e predisporre report di spesa e appropriatezza attraverso la piattaforma aggiornata.