Esito desolante, in Friuli Venezia Giulia, per il quarto interpello del concorso straordinario: secondo i conteggi forniti dalla Regione, sulle 27 sedi in assegnazione soltanto nove sono state accettate dai candidati in posizione utile: una in provincia di Gorizia, una nel triestino e sette in provincia di Udine. Sempre di questa provincia fanno parte otto delle 18 farmacie che invece sono state rifiutate o non accettate dai vincitori, ma il record negativo di questo quarto interpello spetta alla provincia di Pordenone, che non è riuscita a far assegnare nessuna delle sue sedi, nove in tutto.
Per la stampa locale è il mondo che va alla rovescia, visto che un tempo vincere una farmacia era la meta agognata di tanti farmacisti. Spiega i motivi del nuovo corso il presidente di Federfarma Pordenone, in un articolo pubblicato ieri da Il Gazzettino: oggi una farmacia rende in media il 3%, un margine troppo sottile per convincere un farmacista ad accettare una sede in un comune di poche centinaia di abitanti. E infatti, otto delle nove sedi vacanti in provincia di Pordenone sono ubicate in zone montane: «Chi apre qui» dice a chiare lettere Innocente «rischia di lavorare in perdita». E gli abitanti dei piccoli paesi, conclude il giornale, finiscono per restare senza farmacia.