Si concentrano su un ricorso al Consiglio di Stato le ultime speranze dei farmacisti titolari di Ascoli per fermare i piani di riorganizzazione del comune, che mira ad aprire una farmacia in deroga in un centro commerciale e chiudere altri due esercizi per ridotta redditività. All’origine un’ingarbugliata vicenda che si trascina da un paio di anni: risale al 2016, infatti, la delibera di giunta che approva il nuovo piano per la «razionalizzazione delle sedi farmaceutiche comunali», nel quale si prevede la chiusura di due farmacie su quattro (le meno remunerative) e l’apertura in deroga di un nuovo esercizio all’interno del centro commerciale Oasi (periferia est di Ascoli). Nella primavera dell’anno scorso, però, alcuni farmacisti titolari impugnano la delibera con la tesi che l’autorizzazione regionale – disposta nel 2012 – è scaduta e dunque l’istituzione della quinta sede è illegittima. Il Tar delle Marche dà ragione ai ricorrenti senza però confermarne le argomentazioni: sia la Regione, dicono i giudici, a verificare che effettivamente i termini sono scaduti. Poche settimane dopo l’Ars (Agenzia regionale di sanità) decreta la decadenza del procedimento e allora, a settembre, è il Comune a portare la Regione davanti al Tar. Che prima concede la sospensiva e poi, nell’aprile scorso, dà ragione al Municipio anche nel giudizio di merito: il decreto dell’Agenzia, sostiene il Tribunale, non è supportato da un’adeguata istruttoria e motivazione.
Per oggi è prevista la seduta del consiglio comunale che dovrebbe ratificare definitivamente la delibera e dare il via al piano, nel quale è prevista anche l’apertura h12 per la nuova farmacia del centro commerciale. Ma, come detto, i farmacisti titolari del capoluogo non hanno ancora alzato bandiera bianca e dopo aver impugnato davanti al Consiglio di Stato l’ultima sentenza del Tar attendono il primo pronunciamento sulla richiesta di sospensiva.