Sulle autonomie differenziate, il Piemonte ha l’intenzione di accelerare e mettersi nella scia di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Lo ha detto il presidente Alberto Cirio (foto) a margine della seduta della Conferenza delle Regioni in programma ieri a Roma. «Il ragionamento sull’autonomia differenziata ci vedrà in prima fila» ha assicurato il neogovernatore, dal 28 maggio alla guida della Regione «ho ereditato una posizione un po’ lenta su questo tema, visto che altre regioni del Nord hanno corso e hanno colto questa opportunità che la Costituzione riconosce alle Regioni italiane».
Il Piemonte invece è stato più timido, ha continuato Cirio, alla guida di una giunta regionale di centrodestra «ma noi recupereremo il tempo perduto: abbiamo già in previsione per luglio un incontro a Torino, nella sede della Regione, insieme ai colleghi della Lombardia, proprio per seguire più velocemente questi passaggi e rimetterci al pari con le altre regioni. Ci aiuterà un po’ il rallentamento che questo passaggio sui dossier sta subendo a Roma».
Anche sulle materie per le quali la Regione intende chiedere piena autonomia ci saranno ripensamenti: «La prima richiesta ne elencava otto» ha spiegato il governatore «poi sono diventate 13 ma noi vogliamo portarci al livello delle altre regioni, anche tenendo conto di una analogia funzionale visto che siamo confinanti con la Lombardia e abbiamo interesse a muoverci in forma comune sul fronte delle competenze». Il numero preciso delle funzioni verrà ufficializzato entro il 19 luglio, quando il Piemonte «ufficializzerà la propria richiesta, che aumenterà le competenze richieste allo Stato italiano».