Cinque Case di comunità, un Ospedale di comunità e una Centrale operativa territoriale (Cot). È la dotazione strutturale prevista per la città di Bari nell’ambito della riorganizzazione della sanità territoriale architettata dal Pnrr. Per il capoluogo sono previsti investimenti pari a 60 milioni sugli oltre 172 destinati all’Asl barese. «I fondi» spiega la Regione «serviranno per rendere le strutture sanitarie più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio, avvicinare la sanità al cittadino».
I numeri sono stati divulgati in concomitanza con la stipula, da parte di comune di Bari e Asl, del protocollo d’intesa che individua le sedi dove collocare le nuove strutture. «Le Case di comunità» ricorda ancora la Regione «offriranno tutti i servizi di base per accompagnare i cittadini in un percorso sanitario di prevenzione e cura, dal medico di famiglia, al centro prelievi, al pediatra, all’assistenza h24, con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla cura, che in tanti casi non necessita di specializzazioni estreme».
L’Ospedale di comunità, dal canto suo, sarà dotato di due moduli da 20 posti letto ciascuno, la Centrale operativa territoriale nvece organizzerà le attività di telemedicina e assistenza domiciliare. Il Piano prevede inoltre forti investimenti orientati alla digitalizzazione e al potenziamento strutturale e tecnologico dei presidi ospedalieri “Di Venere” e “San Paolo”, interessati peraltro da un percorso denominato “Ospedale sicuro e sostenibile”, per il miglioramento strutturale della sicurezza antisismica. Gli interventi dovranno essere completati entro il 2026.