Accessi aziendali a internet e alla posta elettronica a ieri ancora sospesi, possibili rallentamenti nell’erogazione delle prestazioni in alcuni presidi, Cup, anagrafe assistiti, sistema Ts e altre piattaforme regolarmente funzionanti. È il bilancio dell’attacco hacker subito dalla Sanità lucana nella notte tra il 28 e il 29 gennaio: a essere colpite diverse strutture tra le quali le Asl delle due province e due ospedali, il San Carlo di Potenza e l’Irccs Crob di Matera. L’intervento tempestivo dell’unità di crisi della Regione e dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, secondo quanto riferisce una nota della Regione, ha permesso di contenere i danni e ripristinare velocemente una buona parte dei sistemi. Tuttavia, riportano una nota dell’Ansa e alcuni organi di stampa del settore informatico, per le caratteristiche dell’attacco è probabile che all’origine ci sia “l’inoculazione” di un ransomware, ossia un virus informatico, cui potrebbe seguire a breve la richiesta alla Regione di un riscatto con la minaccia in caso contrario di diffondere dati sensibili (cioè dei pazienti).
L’attacco è soltanto l’ultimo di una serie di penetrazioni che di recente hanno colpito strutture e aziende sanitarie regionali. A ottobre si era verificato un attacco all’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona, cui era seguita nei giorni successivi una rivendicazione da parte di una banda di pirati informatici che minacciava la divulgazione di dati sanitari (di medici e pazienti). Nel maggio precedente, un attacco della stesso genere aveva preso di mira l’Asl abruzzese di Avezzano-Sulmona, ma in quel caso la risposta degli uffici regionali era stata lenta e i pirati erano così riusciti a saccheggiare una mole di dati non indifferente.
Attualmente la situazione è tornata alla normalità all’Asl e al Crob di Matera, con i sistemi informatici che sembrano non aver subito danni. Persistono invece alcune criticità al presidio ospedaliero Madonna delle Grazie (sempre a Matera) dove però i servizi di emergenza e urgenza sono garantiti. «Finora le farmacie non hanno patito conseguenze e neanche si sono accorte dell’attacco» spiega a FPress Antonio Guerricchio, presidente di Federfarma Basilicata «vedremo nei prossimi giorni gli effetti sul fronte amministrativo, per esempio sui tempi di pagamento delle dcr. A quanto risulta, in ogni caso, l’attacco è avvenuto passando da alcuni computer non protetti. Come se non bastasse, pare che la Regione neanche abbia un backup dei dati».