In Basilicata sono oltre duemila le prestazioni erogate in cinque mesi dalle 125 farmacie che partecipano alla sperimentazione della farmacia dei servizi. In sintesi sono oltre quattrocento prestazioni al mese di telemedicina tra spirometrie, holter cardiaci, holter pressori ed elettrocardiogrammi, erogati da circa la metà delle farmacie lucane: 46 nel materano e 79 nel potentino, per un totale di circa 70 comuni su 131.
Nonostante i numeri contenuti, commenta Federfarma Basilicata in una nota, il bilancio è positivo, soprattutto per i cittadini delle aree più remote, che hanno accolto con entusiasmo i nuovi servizi. Tuttavia, rimane una criticità legata alla scarsa informazione, che solo in pochi casi è stata sostenuta da medici di base, dai pediatri e dagli specialisti.
A partire dalla prima settimana di ottobre, le prestazioni sono state estese a tutti agli assistiti, senza più limitazioni legate all’esenzione per patologie, purché in possesso della ricetta medica, anche dematerializzata. Per Carlo Claps, presidente provinciale di Federfarma Potenza, «l’allargamento dei servizi a tutti i cittadini è un passo avanti verso il successo della sperimentazione. Questo cambiamento, introdotto dal Dipartimento regionale lucano, rafforzerà ulteriormente il contributo delle farmacie al benessere collettivo». Oltre alla telemedicina, Claps ha ricordato che le farmacie offrono anche servizi di ricognizione farmacologica e supporto all’aderenza terapeutica per pazienti con asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), diabete e ipertensione, con quasi mille prestazioni in cinque mesi.
Anche Antonio Guerricchio, presidente regionale di Federfarma, ha sottolineato l’importanza della sperimentazione, auspicando una maggiore informazione da parte del servizio pubblico per allineare la Basilicata alle altre regioni italiane. Guerricchio ha ringraziato il Dipartimento Salute della Regione Basilicata per aver compreso l’importanza dell’iniziativa e ha concluso: «Per migliorare le prestazioni e alleggerire le strutture sanitarie regionali, è necessario creare una rete tra istituzioni e farmacie, garantendo così un’assistenza territoriale adeguata che unisca pubblico e privato a beneficio dei cittadini».