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Basilicata, Federfarma replica alla Fimmg sui servizi in farmacia

17 Dicembre 2024

La farmacia dei servizi non è una spesa indotta e non sovraccarica il Servizio sanitario regionale ma lo snellisce. È la risposta di Federfarma Basilicata alla polemica lettera inviata la settimana scorsa dal segretario regionale della Fimmg, Antonio Santangelo, all’assessore alla Sanità della Basilicata, Cosimo Latronico, nella quale si sosteneva che la sperimentazione della farmacia dei servizi genera «un aumento di spesa indotta e una forte turbativa nel rapporto medico-paziente».

«Dispiace che la Fimmg Basilicata se la prenda con le farmacie e la sperimentazione della farmacia dei servizi nella nostra Regione» è la replica del presidente di Federfarma Basilicata, Antonio Guerricchio «ma evidentemente non sono ancora chiare alcune caratteristiche fondamentali per l’erogazione delle prestazioni».

È da quindici anni, ricorda il farmacista, che le farmacie convenzionate possono eseguire servizi cognitivi correlati alla dispensazione del farmaco, ma anche prestazioni come prelievi ematici, telecardiologia, autospirometria, vaccini e test da materiale biologico. La nuova funzione delle farmacie, nonché la loro importanza sul territorio, è stata ribadita dalla Corte costituzionale con sentenza 171/2022 e più volte dal Consiglio di Stato, anche con l’ultima sentenza 8343 del 16 ottobre scorso, motivo per cui anche i vari governi che si sono succeduti hanno messo a disposizione fondi “dedicati” che la Conferenza delle Regioni ha ripartito tra i territori per poter effettuare la sperimentazione.

«Quindi» prosegue Guerricchio «quanto dichiarato da FImmg è fuorviante e impreciso poiché la sperimentazione non costituisce alcun aumento della spesa regionale non avendo alcuna spesa indotta. Voglio pensare che il dottor Santangelo quando afferma che la farmacia sovraccarica il sistema sanitario regionale non si riferisca alle prestazioni erogate successivamente dalle strutture del Servizio sanitario regionale in seguito al riscontro avvenuto in farmacia relativamente a diagnosi di infarto, a tracciati che hanno fatto emergere fibrillazioni atriali anche  trascurate, o miocarditi in atto. Diversamente, sarebbe molto grave e il segretario regionale della FImmg dovrebbe assumersi la responsabilità di quanto asserito».

Guerricchio confuta le accuse della Fimg anche riguardo al presunto «ricatto della scelta», che spingerebbe il mmg a soddisfare la richiesta del paziente di una prestazione anche quando non ce ne sarebbe motivo. Se così fosse, ragiona il presidente di Federfarma Basilicata, la responsabilità non sarebbe dei farmacisti lucani ma andrebbe ascritta a dinamiche «interne alla categoria professionale cui Sant’Angelo appartiene».

In conclusione, riassume la nota di Federfarma Basilicata, le farmacie dislocate sul territorio regionale «offrono prevenzione seria, puntuale e certificata a Km 0 venendo incontro soprattutto alle esigenze dei cittadini utenti che risiedono in piccoli centri o comunque in comuni molto periferici da cui è difficile raggiungere strutture sanitarie importanti».