Diciannove Case di comunità, sei Centrali operative territoriali (Cot) e cinque Ospedali di comunità. Sono i numeri del Piano operativo approvato ieri all’unanimità dal Consiglio regionale della Basilicata nell’ambito della riorganizzazione della sanità territoriale imbastita dal Pnrr e dal Dm 77. Si tratta, recita la delibera di giunta che accompagna il Piano, «di una riforma che individua una nuova rete di assistenza sanitaria territoriale, con la definizione di modelli e standard per tutti gli interventi previsti dalla componente 1 della Missione 6 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” del Pnrr.
Il Piano regionale, in particolare, individua quattro punti strategici: migliorare la qualità dell’assistenza, favorirne la prossimità e l’appropriatezza, valorizzare il governo del rischio clinico, assicurare l’equità e promuovere la partecipazione dei pazienti. In questo contesto, i distretti costituiscono l’ambito territoriale dove assicurare l’assistenza territoriale integrata e scendono da nove a sei: Vulture Alto Bradano con 88.310 abitanti; Val d’Agri Marmo Platano con 83.506 abitanti; Potenza Alto Basento con 113.152 abitanti; Lagonegrese Pollino con 63.368 abitanti; Matera Medio Basento con 115.975 abitanti; Metaponto collina materana con 75.688 abitanti.
Le sei Cot in programma verranno collocate nei comuni di Venosa, Marsicovetere, Potenza, Lagonegro, Matera e Policoro. Delle 19 Case di comunità, invece, sette saranno Hub (Lavello, Sant’Arcangelo, Potenza, Lagonegro, Irsina, Montescaglioso e Montalbano Jonico) e 12 Spoke (Genzano, San Fele, Vietri di Potenza, Corleto Perticara, Anzi, Avigliano, Maratea, Senise, Viggianello, Garaguso, Ferrandina e Tursi). Infine i cinque ospedali di comunità, con venti posti letto ciascuno, saranno a Venosa, Muro Lucano, Maratea, Pisticci e Stigliano.
Con il Piano, ricorda una nota della Regione, entreranno in azione gli infermieri di famiglia o comunità (Ifoc) e le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca). Per ogni Cot sono previsti 5-6 infermieri, un coordinatore infermieristico e 1-2 figure di supporto (sanitario e amministrativo). Ogni Casa della comunità-hub avrà un organico composto dai 7-11 infermieri, un coordinatore infermieristico, un assistente sociale e 5-8 figure di supporto (sanitario e amministrativo).
Per ogni ospedale di comunità il Piano ha messo in conto 9 infermieri, 6 figure di ruolo tecnico, 2 figure di personale di supporto (sanitario e amministrativo) e medici 4,5/die sei giorni su sette. La stima è di almeno un infermiere di famiglia o di comunità ogni 2.000/3.000 abitanti.