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Bezzini: remunerazione e riclassificazioni gonfiano la spesa farmaceutica

21 Marzo 2025

La nuova remunerazione delle farmacie del territorio, lo spostamento dal canale della distribuzione diretta a quello della convenzionata di alcune categorie di medicinali e l’aumento del tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti dall’8 all’8,5% sono misure che «incidono negativamente sui conti dei sistemi sanitari». Lo scrive l’assessore alla Salute della Regione Toscana, Simone Bezzini, in una lettera pubblicata ieri da Quotidiano Sanità, nella quale il rappresentante del governo regionale lancia l’allarme sui conti della spesa farmaceutica pubblica: da gennaio a ottobre 2024, ricorda Bezzini, le uscite si sono gonfiate di un miliardo e 373milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le cause di tale incremento, ricorda l’assessore, sono diverse. Per esempio, negli ultimi anni l’Aifa ha autorizzato un numero importante di farmaci ad alto costo, che hanno aperto nuove frontiere di cura per numerose patologie. «Un fatto positivo» ammette Bezzini «che però non è stato acocmpagnato dall’aumento del fondo sanitario nazionale e da un governo più incisivo dei diversi fattori che determinano la spesa farmaceutica». Anzi, «il Governo nazionale ha approvato con la Legge di bilancio una serie di norme che incidono negativamente sui conti dei sistemi sanitari».

Tra queste, appunto, aumento del tetto sugli acquisti diretti, nuova remunerazione e riclassificazioni. «Già a novembre» ricorda l’assessore rigaurdo a quest’ultimo provvedimento «come Toscana abbiamo segnalato numerose criticità sulla proposta dell’Agenzia in materia di governo della spesa farmaceutica». In particolare, la Regione ha espresso rilievo sulla decisione di riclassificare le gliptine da diretta a classe A «senza consultare le Regioni e senza verificare l’aggravio per la spesa pubblica, decisione per la quale abbiamo fatto ricorso al Tar. E a oggi non sappiamo ancora niente del Piano di attività di Aifa 2025, perché non c’è stato alcun confronto a riguardo».

Una strategia oculata che abbia per obiettivo il governo della spesa farmaceutica, prosegue Bezzini, dovrebbe puntare «alla revisione del Prontuario nazionale, al fine di eliminare i farmaci obsoleti, all’allineamento dei prezzi delle specialità sovrapponibili e alla sostituzione dei farmaci biosimilari. Si dovrebbe inoltre ragionare sulla rimborsabilità dei nuovi farmaci solo a fronte di un reale vantaggio terapeutico oppure riconoscere un minor prezzo per quei farmaci basati su studi di non inferiorità. Sarebbe necessaria anche un’analisi dei registri di Aifa e l’inserimento di una previsione di spesa nel monitoraggio che produce l’agenzia, così da avere un ulteriore strumento di programmazione a disposizione». Il tutto, conclude l’assessore, per «dare centralità all’interesse pubblico e assumere iniziative tempestive e incisive».