«L’unico modo per fare davvero gli interessi dei malati e dei loro familiari è consentire loro di ottenere tutti i medicinali di cui hanno bisogno nella farmacia sotto casa. La Regione, invece, nel maldestro tentativo di ridurre i disagi dei pazienti, si è inventata una fantomatica e difficilmente realizzabile consegna a domicilio di questi farmaci». E’ quanto recita il comunicato con cui Federfarma Calabria risponde alla nota della Direzione generale Tutela della salute che avverte aziende sanitarie e ordini di medici e dei farmacisti dell’avvio di un servizio di recapito limitato ad alcune categorie di malati (over 65 anni, disabili, immunodepressi, oncologici e covid-19 positivi).
Chi rientra in tali gruppi, in sostanza, potrà rivolgersi alla Croce rossa italiana o direttamente alle singole farmacie ospedaliere per ottenere la consegna a casa di farmaci e dispositivi. “«Ma le farmacie» obietta il presidente di Federfarma Calabria, Vincenzo De Filippo (foto) «hanno offerto da tempo la propria disponibilità a dispensare ai pazienti i medicinali normalmente distribuiti dalle strutture pubbliche, nell’ottica di agevolare i nostri malati e le loro famiglie, soprattutto quelle che vivono in zone disagiate e lontane dai presidi pubblici».
Tuttavia, prosegue Defilippo, la Regione non ha mai dato seguito a questa disponibilità. «E oggi si inventa una soluzione che illude i pazienti perché sappiamo che non funzionerà, con il rischio di lasciare i malati senza le necessarie cure per giorni e giorni, in attesa che arrivi il volontario o il fattorino dell’azienda sanitaria».
Il numero verde della Croce Rossa Italiana, spiega Federfarma regionale, fa capo a un call center nazionale che risponde alle chiamate provenienti da tutta Italia ed è quindi oberato. Lo stesso vale per le farmacie ospedaliere regionali, già sotto pressione nella gestione dell’emergenza sanitaria. «Saranno in grado di farsi carico anche del call center e del confezionamento dei pacchetti da consegnare? E siamo sicuri che i volontari della Croce Rossa, il cui impegno è fuori discussione, potranno raggiungere i tanti piccoli centri montani del nostro territorio in tempi accettabili?».
«Ci chiediamo» aggiunge il segretario di Federfarma Calabria, Alfonso Misasi «perché la Regione abbia voluto tirare fuori dal cilindro questa soluzione demagogica e probabilmente inefficace, anziché accogliere la disponibilità ripetutamente offerta dalle farmacie, che si appoggerebbero alla piattaforma regionale dpc funzionante da anni e capace di assicurare la consegna in tutte le farmacie della regione senza problemi».