Somministrazioni, distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia e ai centri vaccinali delle Asl, collaborazioni con i team dei centri stessi per assicurare diluizione e preparazione delle dosi. Sono i tre fronti nei quali farmacie e farmacisti del territorio campani saranno impegnati in base all’accordo integrativo stipulato ieri dalla Regione con Federfarma e Assofarm. L’intesa, che recepisce e dettaglia l’accordo quadro nazionale del 29 marzo, impegna inoltre le farmacie a «sensibilizzare la popolazione circa l’importanza della vaccinazione contro Sars-CoV2», anche attraverso «l’utilizzo del materiale informativo e mediante la partecipazione alle iniziative assunte dalle singole Asl, nonché attraverso azioni di counselling».
«Per quanto concerne la somministrazione in farmacia dei vaccini» spiega a FPress il presidente di Federfarma Campania, Dario Pandolfi (foto) «con l’intesa impegna gli esercizi interessati a organizzare un punto di vaccinazione territoriale all’interno dei propri locali o in altri idonei e ubicati nelle vicinanze».
Nel primo caso, dice l’accordo regionale, la vaccinazione dovrà essere ospitata «in ambiente distinto da tutte le altre aree fruibili al pubblico, dedicato esclusivamente allo svolgimento di tutte le fasi dell’iter vaccinale, con percorso dedicato dall’ingresso all’uscita del paziente e spazi adeguati per dimensioni e microclima, sufficiente ricambio d’aria, superfici facilmente sanitizzabili e con la necessaria riservatezza».
In mancanza di spazi interni adeguati, la farmacia può effettuare le somministrazioni negli orari e nei giorni di chiusura, oppure in locali esterni (compresi gazebo, camper o tende da campo) purché nelle vicinanze e all’interno della sede territoriale (e distanti non meno di 200 metri dalle altre farmacie). In ogni caso, ciascuna farmacia non può organizzare più di un punto vaccinale.
All’inoculazione, prosegue l’accordo, provvedono i farmacisti abilitati dal corso dell’Istituto superiore di sanità, eventualmente «in presenza del tutor professionale al fine dell’esercitazione pratica» per il conseguimento dell’attestato finale. E’ anche facoltà del farmacista «proseguire l’attività di inoculazione avvalendosi delle forme di tutoraggio o della presenza di professionista sanitario individuato per le forme di tutoraggio».
Oltre alla vaccinazione (per la quale la Regione conferma l’onorario professionale di 6 euro già indicato dall’accordo-quadro) l’intesa campana riconosce alle farmacie i compensi della dpc per ogni flacone multidose preso in carico, compresi i quantitativi indicati dalle Asl per la distribuzione ai medici di famiglia e ai centri vaccinali. Il canale logistico sarà quello tradizionale della filiera farmaceutica, di conseguenza saranno esclusi dalla distribuzione i vaccini che richiedono condizioni di conservazione complesse.
Infine, l’accordo contempla la partecipazione «volontaria e gratuita» dei farmacisti del territorio nelle équipes dei centri vaccinali territoriali. «In pratica» commenta Pandolfi «è l’estensione della sperimentazione avviata diverse settimane fa a Positano, dove alcuni farmacisti di farmacia hanno collaborato con i colleghi dell’Asl per assicurare la preparazione delle dosi da iniettare. L’intesa campana, in sostanza, coinvolge le farmacie del territorio nella campagna vaccinale a 360 gradi, avendo cura di considerare tutti gli ambiti in cui la loro opera è preziosa».