Va estesa anche alle case di cura e alle cliniche private accreditate della Campania la norma di legge che impone a tutti gli ospedali pubblici provinciali e regionali la presenza di un servizio di farmacia e un organico di farmacisti commisurato ai posti letto. E’ quanto prevede la mozione che i consiglieri Flora Beneduce ed Ermanno Russo (Forza Italia) dovrebbero presentare domani in Assemblea regionale così come calendarizzato dall’ordine del giorno della seduta. La proposta, in sostanza, impegna il presidente della Campania nonché commissario ad acta della Sanità regionale, Vincenzo De Luca, a modificare la dgr 7301/2001 per l’accreditamento delle strutture private di ricovero e cura in modo che tra i requisiti figuri la presenza di una farmacia ospedaliera e di una dotazione adeguata di farmacisti.
«Il piano ospedaliero della Regione Campania» recita la mozione «considera nell’offerta di posti letto anche quelli afferenti a strutture non pubbliche». A questa categoria appartengono gli ospedali classificati, gli istituti qualificati, le case di cura e gli Irccs privati, per un totale di oltre seimila posti letto (circa un terzo dell’offerta totale). «La stragrande maggioranza di tali strutture» prosegue la mozione «non dispone di farmacia» e la dgr 7301/2001 «non prevede l’obbligo del servizio di farmacia e consente che tale funzione sia svolta da personale non qualificato (infermieri, personale amministrativo) sotto la responsabilità del direttore sanitario».
Per i due consiglieri, invece, appropriatezza e sicurezza d’uso di medicinali e dispositivi medici rende «urgente e indifferibile prevedere il servizio di farmacia anche nelle strutture non pubbliche».