Più di mille pazienti trattati per un totale di 4mila ricette e una durata media della terapia di quattro mesi. Nel 65% dei casi il trattamento è servito a ridurre il dolore neuropatico cronico di intensità elevata o controllare la spasticità nei pazienti affetti da sclerosi multipla (15,4%), in caso di resistenza alle terapie convenzionali. Sono i dati che fotografano venti mesi di prescrizioni di farmaci cannabinoidi in Emilia-Romagna, dall’1 settembre 2016 – quando la Regione ha aperto all’uso della sostanza sotto l’ombrello del Ssn – al 19 aprile 2018. Il bilancio è stato presentato ieri in Commissione consiliare alla presenza dell’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e alle associazioni di pazienti, medici e farmacisti.
I numeri arrivano dalla piattaforma Sole, il sistema informativo della Regione, dalla quale transitano le ricette elettroniche dei medici convenzionati, degli specialisti del Sistema sanitario regionale e dei liberi professionisti. In questo modo è stato possibile tracciare nel dettaglio la tipologia delle persone trattate e gli usi clinici per i quali è stata prescritta la cannabis: 1.031 i pazienti che complessivamente sono stati curati con il principio attivo, 650 donne e 381 uomini. La maggior parte (691) ha un’età compresa tra i 19 e i 65 anni, 335 pazienti hanno più di 65 anni e solo 5 ne hanno meno di 19. I preparati sono serviti soprattutto al trattamento del dolore neuropatico cronico di intensità elevata e resistente a trattamenti convenzionali e alla riduzione del dolore in pazienti affetti da sclerosi multipla, associato a spasticità e resistente alle terapie convenzionali; tra gli altri impieghi, ma in percentuale molto più contenuta, c’è un 5% di casi in cui la cannabis è stata utilizzata per contrastare il dolore non neuropatico cronico.
Sono 31, dicono ancora i dati, le farmacie convenzionate che a oggi hanno deciso di allestire ed erogare preparazioni magistrali di cannabis: 12 nell’Asl Romagna, 5 a Modena, 4 a Bologna, 3 a Imola e Parma, 2 a Reggio Emilia e Ferrara. «La presenza sul territorio regionale di numerose farmacie convenzionate» è il commento della Regione «ha determinato un largo afflusso di pazienti provenienti da tutta Italia. Più della metà del consumo complessivo, infatti, riguarda la cura di pazienti non residenti. Sulla base dei dati forniti dal ministero della Salute, in Emilia-Romagna è stato consumato un quantitativo di infiorescenze essiccate di cannabis pari a 31 kg nel 2016, 53 kg nel 2017 e 24 nel primo trimestre 2018.