Medici di mg e specialisti invitati «a favorire nelle proprie prescrizioni l’indicazione del principio attivo, farmacie sollecitate a «contrastare i fenomeni di immotivati approvvigionamenti di farmaci da parte degli utenti» e infine Asl ed enti ispettivi mandati a «verificare se i farmaci carenti siano “sottratti” al mercato regionale per essere allocati sui mercati esteri o, in ogni caso, al di fuori della regione». Sono le istruzioni impartite dalla Direzione generale salute della Campania in una circolare recapitata nei giorni scorsi alle aziende sanitarie della Regione, ai Nas, all’Aifa e a Federfarma e Assofarm.
Il documento, in tutto una pagina dattiloscritta, elenca una serie di misure dirette a contrastare indisponibilità e colli di bottiglia che ostacolano l’approvvigionamento di antinfiammatori, antibiotici e altro ancora. Tre le direzioni d’intervento: nei confronti dei distributori, l’invito rivolto ad Asl e Nas è di verificare se i soggetti autorizzati «siano approvvigionati e/o abbiano attuato un piano di approvvigionamento con le aziende produttrici dei farmaci considerati “carenti”» e che tali prodotti non siano “sottratti” al mercato regionale.
Alle farmacie convenzionate, invece, viene raccomandato di prevenire fenomeni di accaparramento da parte della popolazione, che finirebbero soltanto per aggravare la penuria di medicinali. Infine, ai medici viene chiesto di privilegiare la prescrizione per principio attivo, «in quanto spesso la carenza del farmaco è relativa a una specialità medicinale e non ai rispettivi equivalenti». Allo stesso modo, continua la circolare, i medici prescrittori sono invitati a «indicare dei principi attivi all’interno di classi terapeutiche omogenee, così da garantire la continuità delle cure».