I mancati pagamenti alle farmacie delle dcr di luglio, agosto e settembre (più ottobre, che dovrebbe essere saldata alla fine di questo mese), dell’integrativa (ferma da marzo) e dell’indennità di residenza (insoluta dall’anno scorso) sono di fatto una forma occulta di finanziamento che consente all’Asl di trattenere risorse al solo costo del tasso d’interesse legale. E’ l’accusa che Federfarma Catanzaro rivolge alla direzione generale dell’Azienda sanitaria dopo la denuncia della settimana scorsa sui ritardi nei rimborsi. «Dovrebbe essere superfluo» scrive il presidente del sindacato provinciale, Vincenzo Defilippo «ricordare come non siano assolutamente sopportabili tali ritardi, che impediscono alle farmacie di pagare fornitori e dipendenti. La mancata puntualità dei pagamenti si traduce direttamente in una più che concreta minaccia per l’efficienza del servizio farmaceutico territoriale».
Ritardare a tempo indeterminato i pagamenti con il solo onere dell’interesse al saggio legale dello 0,80%, prosegue Defilippo, «costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano senza volerlo nei confronti dell’Azienda, che dalla disponibilità di fondi a un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello del credito bancario ricava per se stessa un risparmio di spesa. Certamente tale risparmio» osserva Defilippo «sarà anch’esso gestito in maniera impropria, ma sta di fatto che oggi i farmacisti titolari di farmacia privata “finanziano” l’Azienda sanitaria».
Per tale motivo, conclude il comunicato, «sollecitiamo l’Asl a sanare tempestivamente e congruamente la propria esposizione nei confronti delle farmacie. E, contestualmente, avvisiamo che, in caso contrario, attiveremo tutte le iniziative più idonee a tutela dei nostri iscritti».