Anche la Toscana si appresta a dematerializzare i buoni acquisto per la celiachia. Dal prossimo primo maggio, infatti, gli assistiti che godono del rimborso Ssn per l’acquisto di prodotti gluten free potranno recarsi nei punti vendita convenzionati (farmacie, parafarmacie, negozi specializzati, supermercati) soltanto con la propria tessera sanitaria e il “codice celiachia” rilasciato dall’Asl: basterà comunicare in cassa che si intende pagare attingendo al budget mensile del servizio sanitario, inserire nel lettore in dotazione al punto vendita la tessera sanitaria e digitare il codice personale. Nel caso in cui il sistema di cassa dell’esercizio commerciale sia integrato direttamente con il sistema di Regione Toscana, poi, sarà possibile effettuare spese miste (il software riconoscerà e scalerà soltanto i prodotti per la celiachia) e leggere sullo scontrino la cifra residua del budget mensile.
La dematerializzazione dovrebbe mettere definitivamente fine anche ai problemi insorti all’inizio dell’anno: in una lettera inviata all’assessorato alla Salute, l’Associazione italiana celiachia (Aic) aveva denunciato difformità consistenti nella stampa dei nuovi buoni da parte delle aziende sanitarie toscane; agli assistiti dell’Asl Centro, per esempio, erano arrivati voucher con la dicitura «dm 08/06/2001», le Asl Sud-est e Nord-Ovest invece hanno distribuito buoni con l’indicazione «dm 10 agosto 2018» e hanno avvertito gli esercizi commerciali di non accettare tagliandi con l’indicazione del decreto ministeriale 2001. «E così» scriveva l’Aic «se un cittadino di Pistoia va a Pisa per comprare prodotti gluten free, i suoi buoni non vengono accettati». Con la dematerializzazione i problemi dovrebbero essere superati.