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Chivasso (Torino): sulla nuova sede comunale polemiche e ricorsi

20 Marzo 2025

Il fenomeno è già stato segnalato e fa discutere da tempo: a cadenza biennale, quando scattano i termini per la revisione delle piante organiche comunali, sono numerose le amministrazioni cittadine che si avvalgono dei “resti” per istituire una nuova sede e avvalersi immediatamente del diritto di prelazione. È il caso, tra i tanti, di Chivasso, comune di circa 25mila abitanti alle porte di Torino, dove la recente istituzione di una nuova sede ha innescato un contenzioso che ha già generato un ricorso al Tar e minaccia risvolti paradossali.

Tutto discende dalla delibera adottata dal Comune alla vigilia dello scorso Natale che, preso atto dell’ultimo aggiornamento della popolazione residente (26.201 abitanti alla fine del 2023) istituisce l’ottava sede farmaceutica e su questa fa scattare il diritto di prelazione. Nello stesso provvedimento, poi, l’amministrazione comunale procede anche a una riperimetrazione delle sedi, accorpando il quartiere di più recente sviluppo (che nella pianificazione del 2012 avrebbe dovuto ricevere una nuova farmacia) alla parte orientale della città, sottratta alle sedi 1 e 6, dove ora il comune vorrebbe ubicare l’ottava farmacia.

La decisione ha suscitato tra gennaio e febbraio un fiume di polemiche: delle sette farmacie già in attività, infatti, quattro sono concentrate attorno l’arteria principale di via Torino, che taglia Chivasso da ovest a est, altre due sulla prosecuzione dello stesso asse stradale e l’ultima a nord, all’interno di un distretto commerciale. La nuova farmacia, in sostanza, andrebbe a servire su aree già ben servite (e molto trafficate), mentre gli abitanti del nuovo quartiere non potranno far altro che continuare a servirsi delle farmacie di via Torino perché la nuova sarebbe troppo distante. In altre parole, molti fanno fatica a capire la “ratio” della riperimetrazione.

A chi a chiesto lumi, il sindaco ha ricordato che la delibera gode del parere positivo dell’Ordine dei farmacisti di Torino (un dettaglio confermato da alcuni giornali), ma il ricorso di una delle farmacie che serve le sedi riperimetrate ha acceso il fuoco della polemica politica. E in più, la stampa locale ha fatto notare che se da un lato il Comune ancora non ha dato indicazioni sulle modalità con cui darà in gestione la nuova farmacia, dall’altro sono insistenti le voci di un interesse del gruppo Farmacie comunali di Torino a mettere piede in città (a parte i trenta esercizi del capoluogo, la spa gestisce già tre farmacie a Chieri, una a Mappano e una a San Maurizio Canavese). Succedesse, la vicenda assumerebbe toni grotteschi: considerato che la società è partecipata al 49% da Farmagestioni (cooperativa dei farmacisti titolari di Torino) e per il 31% da Unifarma (cooperativa della distribuzione di proprietà dei farmacisti), se Farmacie comunali di Torino dovesse assumere la gestione dell’ottava farmacia di Chivasso davanti al Tar andrebbe in scena un (imbarazzante) scontro tra farmacisti.