Alle farmacie del territorio servono 15-20mila dosi di vaccino influenzale per soddisfare la domanda privata proveniente dalle categorie non a rischio e delle imprese che desiderano vaccinare i propri dipendenti in via cautelativa. E’ quanto chiede Federfarma Sardegna in una lettera inviata nei giorni scorsi alla Regione in vista della partenza della campagna influenzale 2020-2021 e del «perdurare dell’emergenza pandemica».
«La richiesta» scrive il presidente del sindacato titolari, Giorgio Congiu «è stata quantificata sulla base dei dati relativi alla vendita dei vaccini nella stagione 2019/2020 e tiene conto delle numerose richieste pervenute alle farmacie». Secondo l’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe una settimana fa circa, la Sardegna si è assicurata una fornitura più che sufficiente a coprire i target fissati a giugno dal ministero della Salute (almeno il 75% della popolazione da 0 a 6 anni e dai 60 anni in su), con un piccolo “avanzo” di quasi 100mila dosi.
Congiu, tuttavia, non fa mistero delle difficoltà amministrative da superare per riuscire ad avere una parte dello stock regionale. «Per averle mediante retrocessione, cioè dal normale circuito distributivo e in regime non rimborsato» spiega a FPress «bisognerebbe ribollinare le confezioni, un’operazione tutt’altro che snella. Si potrebbero allora avere in dpc, ma in questo caso ai problemi già noti se ne aggiunge un altro: alle aziende che acquistano il vaccino in regime privato e poi chiedono la fattura, cosa rispondiamo? Se li distribuiscono in dpc, le farmacie non possono fatturare. E allora come ci regoliamo? Mi chiedo se Federfarma abbia preso in considerazione anche questo problema».