A Roma si conterebbero almeno diecimila casi di infezione da covid, ma il contagio è sottostimato e le vaccinazioni procedono a rilento. Lo dice Pierluigi Bartoletti, vicesegretario della Fimmg (il sindacato più rappresentativo della medicina generale), che in due interventi su Corriere della Sera e Il Messaggero invita ad alzare la soglia di attenzione. «Nel mio studio ormai vedo almeno tre casi di Covid al giorno» dice il medico «e quando colpisce anziani e fragili continua a creare problemi seri. Ma arrivano anche i primi casi di influenza».
Paxlovid, prosegue Bartoletti, sta dando ottimi risultati ma la somministrazione deve partire entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi e qui sta il problema. «Per la prescrizione serve il medico di base» spiega «ma cosa succede se i sintomi compaiono al sabato o quando saremo nel periodo natalizio?». Né i sostituti né le guardie mediche, infatti, posso prescrivere l’antivitale. «A chi si rivolgeranno allora i contagiati?» chiede Bartoletti «ai pronto soccorso appunto, dove si metteranno in coda assieme a influenzati e altri pazienti».
Una soluzione, per il dirigente della Fimmg, potrebbe essere quella di rendere più agile la prescrizione del paxlovid. «Avevamo chiesto alla Regione Lazio di ampliare le fasce di chi può prescrivere» osserva «ma ci hanno spiegato che l’Aifa ha negato l’autorizzazione». Quanto ai vaccini, conclude Bartoletti, «l’obiettivo vero non è vaccinare tutti, ma vaccinare chi rischia di più se contagiato, ovvero gli over 65 e i cronici. Per questo i medici devono andare anche nelle Rsa o a casa di chi non può muoversi. Infine, per queste Festività il consiglio è: se avete sintomi come il raffreddore o siete stati a contatto con persone malate di Covid, fate il tampone e se risultate positivi restate a casa. Niente cenoni».