Una vita salvata grazie alla telemedicina in farmacia. Non è la prima volta che accade ma non per questo è storia che non merita più di essere raccontata, anzi. Perché ogni caso è una medaglia appuntata sul petto della professione, da mostrare a chi governa la sanità pubblica perché apra gli occhi sul concreto valore della farmacia dei servizi. Luogo della vicenda Belluno, protagonista un 67enne attento a salute e forma fisica, normopeso, dinamico e atletico. «A vederlo gli daresti vent’anni di meno» racconta a FPress Roberto Grubissa, presidente di Federfarma provinciale, il co-protagonista della storia «nessuno avrebbe pensato mai che il cuore gli avrebbe fatto qualche scherzo».
E invece è proprio ciò che accade: da qualche tempo l’uomo lamenta sintomi da reflusso gastroesofageo, che attribuisce all’alimentazione. «Dal medico non vuole andare» prosegue Grubissa «si limita quindi a cambiare dieta, soprattutto a colazione. I sintomi, però, persistono». L’individuo, così, entra nella farmacia di Grubissa e chiede di sottoporsi a un Ecg in telemedicina. «Il responso che arriva dalla centrale è allarmante» prosegue il presidente di Federfarma Belluno «infarto cardiaco in atto, chiamata immediata al Pronto soccorso. L’uomo viene ricoverato velocemente in terapia intensiva, dove gli praticano due stent, e una settimana dopo è a casa».
Il lieto fine diventa motivo d’orgoglio per la farmacia, che riceve i ringraziamenti della moglie: «Qualche giorno dopo è venuta a trovarci» conclude Grubissa «e ci ha detto: per fortuna che ci siete voi. E’ un episodio che andrebbe raccontato soprattutto ai farmacisti titolari, perché sia uno stimolo a credere nella farmacia dei servizi e nella telemedicina».