La chiamano farmacia distrettuale, ma a una farmacia proprio non assomiglia. Stiamo parlando dello sportello della diretta di cui dispone l’Asl di Reggio Calabria in via Willermin, nella zona settentrionale della città, finita nei giorni scorsi sotto i riflettori della stampa locale per i disagi inflitti agli assistiti che devono ritirare i farmaci del Pht. I racconti dei malati o dei loro familiari parlano di struttura fatiscente, di medicinali consegnati da una porta-finestra, di code che possono durare anche ore e di una sala d’attesa che in realtà è il cortile della farmacia distrettuale, dove gli assistiti devono attendere sotto il sole d’estate e al freddo in queste settimane d’inverno.
Sono, in sintesi, le lamentele che caratterizzano tutti gli episodi di inefficienza della distribuzione diretta di cui FPress dà conto da tempo andandoli a recuperare dalla cronaca locale. Soltanto tre mesi fa, avevamo riferito il caso dello sportello della diretta dell’Asl di Catanzaro, con i pazienti costretti anche in questo caso a fare la fila in un retrocortile addobbato da mucchi di spazzatura.
Risale invece a dicembre l’articolo sulla farmacia ospedaliera di Avezzano, provincia dell’Aquila, che apre soltanto per tre ore al giorno e in mancanza di una sala d’attesa adeguata costringe gli assistiti (anche in questo caso) ad attendere all’esterno, al freddo o al caldo a seconda delle stagioni.
E come non dimenticare la vicenda della farmacia ospedaliera di Nocera Inferiore, nel salentino: la stampa locale aveva ripreso le proteste degli assisti dopo che il personale della struttura aveva cominciato a contingentare gli accessi con un cartello da televendite: saranno accettate soltanto le prime 50 persone. E le chiamano farmacie.