La Regione Toscana torna alla carica sul suo progetto di autorizzare le Asl ad acquistare direttamente (e distribuire attraverso le farmacie ospedaliere o in dpc) i farmaci più costosi della convenzionata. Nei giorni scorsi, infatti, l’assessorato alla Salute ha condotto un’esplorazione nei confronti di Federfarma e Cispel (il sindacato toscano delle farmacie comunali) con l’obiettivo di avviare sulla proposta un tavolo di confronto con le due organizzazioni sindacali.
Come si ricorderà, la Regione era già uscita allo scoperto a dicembre, quando aveva inserito nella Legge regionale di Bilancio (in discussione nelle commissioni consiliari) una disposizione che avrebbe autorizzato le Asl a distribuire direttamente i farmaci extra-Pht con un differenziale di costo tra convenzionata e diretta superiore al 30%. Contro quell’articolo erano subito scese in campo le farmacie del territorio, che avevano minacciato di far saltare il nuovo accordo sulla distribuzione di presidi e dispositivi, e le opposizioni, il cui muro aveva convinto il governatore della Toscana, Eugenio Giani, a ritirare il provvedimento. Con la promessa però di riparlarne a breve: le risorse che si sperava di recuperare da quella norma, aveva detto Giani in Consiglio regionale, verranno ricavate con altre modalità da definire a un tavolo con le farmacie.
Un tavolo che, a giudicare dalle ricognizioni avviate dalla Regione nei gironi scorsi, potrebbe aprirsi a breve. E dove, ha già fatto capire parte pubblica, la proposta stralciata dalla Manovra verrebbe ripresentata più o meno negli stessi termini, con la novità di un impegno a lasciare comunque alle farmacie la distribuzione dei farmaci acquistati in forma diretta, ovviamente con la dpc.