Non mette tutti d’accordo la Lista unica dei farmaci della dpc che, in Emilia Romagna, dovrebbe allineare in tutte le Asl i volumi della convenzionata, ridurre progressivamente la diretta e infine eradicare il fenomeno dell’extra-Pht. Contesta l’accordo da cui scaturisce l’elenco (in vigore dal 10 gennaio in tutta la Regione tranne l’area vasta di Bologna-Ferrara, dove scatterà dal 3 febbraio) il vicepresidente di Federfarma Ravenna Domenico Dal Re: «Ci illudiamo soltanto se pensiamo di riuscire a spostare l’extra-pht dalla dpc alla convenzionata» spiega Dal Re a Fpress «le confezioni acquistate dalle Asl hanno il bollino della distribuzione ospedaliera, se l’Azienda non le fa più passare dalle farmacie del territorio le distribuisce direttamente. I farmacisti titolari si devono rendere conto che l’alternativa non è tra “per conto” e convenzionata, è tra “per conto” e “per niente”. E’ la ragione per cui, nella nostra provincia, non abbiamo mai detto no all’extra-pht».
Per il vicepresidente del sindacato titolari ravennate, in particolare, finché l’industria continuerà a vendere alle Asl il 65% dei farmaci che produce, l’unica risposta possibile per le farmacie è quella di distribuire in dpc tutto ciò che l’Asl chiede. «La diretta si può contrastare soltanto in questo modo» sottolinea Dal Re «dicono che con la Lista unica i farmaci torneranno in convenzionata, io invece sono sicuro che ricominceranno a essere distribuiti in ospedale. Quello che dispiace è che questo accordo compromette la dpc ravennate: hanno cominciato a toglierci le prime confezioni, che ovviamente non finiranno nel cestino ma verranno dirottate nella diretta».