Le farmacie rurali assicurano una «imprescindibile funzione sociale a presidio di territori dal forte rischio di spopolamento». Occorre quindi continuare a supportarle assieme al «rafforzamento della rete dei presidi, da quelli sanitari, sociali e socio-sanitari a quelli educativi». E’ quanto scrive la Regione Emilia-Romagna nella Nota di aggiornamento al Defr 2021, il Documento di programmazione che anticipa gli interventi economici e finanziari per l’anno a venire.
Alla farmacia è dedicato ampio spazio nel paragrafo dedicato alle ultime misure per il contenimento dell’emergenza epidemica, dove si ricorda la campagna di test sierologici per lo screening di studenti, famiglie e personale scolastico. Da segnalare anche il capitolo riguardante gli obiettivi strategici per il 2021, dove si raccomandano la valorizzazione della farmacia «come presidio sanitario territoriale di prossimità» e «l’accesso appropriato e immediato ai farmaci innovativi». E poi, come già detto, il passaggio sulle farmacie rurali, reperibile nel capitolo dedicato alle aree montane.
Dalla Nota di aggiornamento, però, non arrivano soltanto rose e fiori. Nel capitolo dedicato all’assistenza per esempio, spicca l’impegno a portare a termine l’apertura delle Case della salute già programmate, «che costituiscono un obiettivo prioritario in coerenza con la ridefinizione della rete ospedaliera». Risulta strategico anche «il proseguimento del percorso di promozione della Medicina di iniziativa quale modello per rispondere alle esigenze di prevenzione, diagnosi precoce, controllo continuo (in particolare delle malattie croniche)». Particolarmente rilevante anche «l’investimento negli ambulatori infermieristici e nella figura dell’infermiere di comunità: l’ambulatorio integrato per la presa in carico della cronicità delle Case della Salute e l’assistenza domiciliare costituiranno un elemento fondamentale per la presa in carico della popolazione».
Infine, la Nota di aggiornamento promette il «potenziamento di tutte le attività erogabili in telemedicina e a distanza»: all’inizio mediante telefonate e videochiamate, quindi con una piattaforma regionale che «integri la telesalute con strumenti per l’erogazione a distanza di prestazioni specialistiche (telemedicina), il teleconsulto tra professionisti, il monitoraggio dei pazienti a domicilio». Nello stesso contesto, si procederà «all’adeguamento della dotazione tecnologica degli studi dei mmg e pls attraverso la fornitura delle tecnologie diagnostiche con cui poter effettuare il monitoraggio delle condizioni dei pazienti cronici; la strumentazione sarà inizialmente diffusa alle Case della salute di media/alta intensità, ed alle medicine di gruppo».