Ha fatto arrabbiare parecchi farmacisti titolari la lettera diffusa dall’assessorato alla Salute della Regione Emilia Romagna per ricordare ai celiaci l’entrata in vigore, dal primo luglio, dei nuovi buoni acquisto elettronici. Dopo aver riassunto le novità, la circolare avverte i destinatari che sui siti internet della Regione e delle singole Asl è reperibile l’elenco degli esercizi convenzionati dove sarà possibile acquistare gli alimenti per celiaci nella nuova modalità: ci sono i negozi specializzati, i supermercati e anche gli iper, ma non le farmacie che, spiega la lettera, «sono già autorizzate a erogare a carico del Servizio sanitario regionale gli alimenti senza glutine» e quindi non sono state ricomprese nella lista.
L’esclusione, ovviamente, non è piaciuta ai farmacisti titolari: è vero che – al contrario degli altri canali – tutte le farmacie sono convenzionate e dunque ai celiaci basta vedere un’insegna con la croce verde per sapere che lì è possibile spendere i buoni acquisto; è altrettanto vero però che chi consulta l’elenco per reperire l’esercizio a lui più vicino vede soltanto la concorrenza, che non ha certo bisogno di spinte (soprattutto se è la gdo).
I farmacisti, così, hanno fatto appello a Federfarma Emilia-Romagna che a sua volta ha rigirato le proteste all’Assessorato. «Gli elenchi verranno corretti in modo da ricomprendere anche le farmacie» spiega a FPress il presidente dell’Unione regionale, Achille Gallina Toschi «l’assenza si deve soltanto al fatto che tutte le farmacie sono convenzionate e dunque all’Assessorato si era ritenuto inutile elencarle analiticamente. Rispetto agli altri esercizi, poi, noi abbiamo il vantaggio che per usufruire dei rimborsi il celiaco non deve mostrare la tessera sanitaria, basta pin e codice fiscale perché siamo collegati al sistema Sole (la rete informativa della Sanità regionale, ndr). E’ una piccola semplificazione che aiuta in un mercato sempre più serrato e difficile».