La pandemia ha reso ancora più urgente la transizione verso un Ssn in cui a girare non sono le persone ma i dati e la Regione Emilia Romagna risponde con l’apertura automatica dei Fascicoli sanitari elettronici di tutti i suoi assistiti. In altri termini, non sarà più necessario che il singolo paziente “apra” il proprio Fse recandosi agli sportelli dell’Asl, perché le cartelle elettroniche individuali saranno create progressivamente e automaticamente dal sistema informatico regionale: sarà così possibile aggiornare in tempo reale la storia sanitaria di ciascuna persona, che a sua volta potrà accedere ai servizi online di consultazione.
I numeri danno la misura dell’operazione, per la quale la Regione ha stanziato 15 milioni di euro: attualmente gli Fse con consultazione attiva sono 1,2 milioni, meno di un terzo dei 4,5 milioni di assistiti del servizio sanitario regionale.
«Più una sanità è digitalizzata e informatizzata, più è pronta a rispondere in maniera veloce alle necessità del paziente» commenta in un comunicato della Regione Raffaele Donini, assessore alla Salute «siamo orgogliosi di dire che l’Emilia Romagna è la prima Regione in Italia che lo adotta in maniera sistematica per tutti i cittadini».
La semplificazione non intacca però la privacy degli assistiti: i medici del servizio sanitario regionale, quelli di medicina generale e i pediatri di libera scelta potranno consultare la documentazione solo dopo il manifesto consenso dell’assistito, anche verbale se a richiederlo è il suo curante. La novità dovrebbe agevolare anche le farmacie del territorio, che potranno assistere il cittadino nel suo primo accesso al Fse in modo molto più veloce e diretto.