Dal terzo anno di convenzionamento, i medici di famiglia dell’Emilia Romagna potranno accettare scelte fino a un tetto di 1.800 pazienti, con un compenso aggiuntivo di 8 euro per ogni assistito che eccede il vecchio massimale di 1.500 scelte. È quanto prevede l’accordo sottoscritto dalla Regione con i sindacati della medicina di famiglia (Fimmg, Snami, Smi e Federazione Cisl Medici) per contrastare la desertificazione medica.
Oltre all’innalzamento del massimale, l’intesa consente ai medici del corso di formazione specifica in mg di svolgere l’attività convenzionata, che sarà riconosciuta quale attività pratica fino al completamento del monte orario previsto. il medico in formazione sarà affiancato da un mmg “tutor” e potrà seguire fino a 1.000 pazienti il primo anno e 1.200 dal secondo, con l’opzione (su base volontaria) di arrivare fino a 1.500 assistiti.
In aggiunta l’accordo (valido per un anno) concede ai mmg quasi 13 euro ad assistito (anziché gli attuali 7,50) perché rafforzino la presenza oraria in studio di infermiere e collaboratore, allo scopo di migliorare la presa in carico dei pazienti cronici e complessi. «Abbiamo ascoltato la voce dei medici» commenta l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini «che ci hanno chiesto più tempo per curare i loro pazienti e meno da dedicare alla burocrazia. I medici potranno rafforzare la propria attività con infermieri e collaboratori di studio per i quali sono previsti riconoscimenti economici, daremo spazio ai giovani in formazione, incentiveremo i professionisti con maggiori risorse. La pandemia ha dimostrato quanto fondamentale sia questo presidio: guardiamo oltre l’emergenza e programmiamo di valorizzarlo in futuro».