In Emilia-Romagna potrebbe essere firmato entro la fine del mese il nuovo accordo sulla dpc tra Regione e farmacie del territorio. E’ la stima che arriva dal tavolo negoziale al quale da circa tre mesi stanno negoziando sindacati (Federfarma e Assofarm) e Assessorato. Nell’ultima riunione, risalente a poco prima di Natale, la parte pubblica ha presentato una bozza di intesa che ora è all’esame dei tecnici delle due organizzazioni sindacali e tra breve verrà divulgata agli iscritti. Toccherà a loro esprimere l’ultima parola ma i giudizi che trapelano dagli ambienti sindacali fanno capire che con quest’ultimo testo sono stati fatti significativi passi in avanti. «Le condizioni economiche dell’accordo rimangono inferiori a quelle delle altre regioni» spiega a FPress Egidio Campari, componente dell’esecutivo nazionale di Assofarm e direttore generale di Farmacie comunali riunite di Reggio Emilia «ma nella bozza sono stati introdotti contenuti che vengono incontro alle nostre richieste: su tutti, la presa in carico sperimentale di alcune categorie di pazienti, dettagliate nei numeri, con forniture di farmaci in dpc a “pacchetti” che dovrebbero consentire di sgonfiare progressivamente la diretta. Ci sono ancora diversi passaggi da mettere a posto, ma se non salteranno fuori intoppi potremmo firmare la nuova intesa per fine gennaio».
Stesse valutazioni anche da parte di Federfarma Emilia-Romagna. «Otteniamo l’eliminazione della diretta dalle zone rurali, l’estensione dell’integrativa e il rafforzamento del Cup» commenta il presidente, Achille Gallina Toschi «mentre sulla dpc c’è l’impegno della Regione a mettere a punto un sistema a “pacchetti” entro sei mesi dalla stipula dell’accordo, con l’obiettivo di ridurre la diretta e allinearne i volumi tra le diverse province». Aggiornamento a fine mese.