Non sono piaciute, ai medici di famiglia dell’Emilia Romagna, le parole con cui l’assessore alla Sanità Raffaele Donini si è rallegrato su Facebook della recentissima proroga concessa all’intesa con Federfarma e Assofarm sulla farmacia dei servizi. Lo lascia chiaramente intendere la nota diffusa dal segretario regionale della Fimmg, Daniele Morini, dove si accusa la Regione di «portare avanti un preciso progetto per delegittimare la medicina generale»: i due post pubblicati su Facebook dall’assessore riguardo a farmacia dei servizi e Usca, accusa la Fimmg, «viene sottolineata l’importanza di alcuni servizi sanitari territoriali senza mai accennare alla centralità della mg, anzi descrivendoli come servizi vicarianti e capaci di dare risposte dove la medicina generale sarebbe insufficiente». Se vogliamo salvare il Servizio sanitario nazionale «dopo decenni di politica ospedalocentrica» conclude la Fimmg «l’unica è passare attraverso il potenziamento e lo sviluppo della medicina di famiglia».
Pronta la replica dell’assessore Donini: «Nessuno disconosce la necessaria centralità dei medici di medicina generale nell’ambito della sanità territoriale, come prova il lavoro in corso sul Dm71 che riorganizza le cure primarie attorno alle Case della comunità e alla riforma della medicina generale». Ciò non significa, prosegue Donini, «che non si debba investire ulteriormente sul ruolo delle farmacie dei servizi e sulla conferma delle Usca, alla luce di centinaia di migliaia di prestazioni rese a domicilio degli assistiti. Nella sanità pubblica del futuro c’è bisogno dell’impegno di tutti i professionisti, non di veti oggettivamente incomprensibili».