Sanità privata in subbuglio, in Emilia Romagna, per la recente delibera della Regione che rivede nettamente al ribasso le tariffe delle prestazioni diagnostiche specialistiche. Un provvedimento che non riguarda direttamente i farmacisti del territorio, ma rappresenta comunque un segnale di criticità per la farmacia dei servizi e la sua aspirazione a integrarsi nell’offerta sanitaria locale.
La dgr entrerà in vigore dall’inizio del nuovo anno e prevede, secondo Aiop (Associazione Italiana dell’Ospedalità Privata) e Anisap (Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private), importi dai 23 ai 18 euro lordi per le visite specialistiche e tagli fino al 30% sulle attuali tariffe per risonanze Tac e diagnostica per immagini. In sostanza, dicono le due sigle, le tariffe vengono abbassate al di sotto del valore di costo e portano in generale a una insostenibilità del sistema.
«Al di là dell’equilibrio economico cui ospedali e poliambulatori devono comunque tendere» scrivono Aioo e Anisap «ciò che più conta, ai fini di garantire prestazioni di qualità e tali da ridurre le liste d’attesa allungate dopo l’emergenza pandemica del Covid, è quello di non allontanare i medici». Invece, con queste tariffe i compensi a loro riconosciuti per le visite scenderanno a 8 o 9 euro netti. «Con questi numeri rischiamo di perdere i nostri medici a favore di altre regioni limitrofe, che pare stiano affrontando questa vicenda in modo diverso e con criteri anche economici più favorevoli alla categoria».
Per la prossima settimana è previsto un incontro tra Regioni e organizzazioni di settore, che per il momento si dicono preoccupate. «Chiediamo a tutti un grande impegno, per consolidare e favorire l’efficienza del Sistema sanitario regionale in direzione delle visite specialistiche, della diagnostica per immagini e di tutte le altre prestazioni in sofferenza, per recuperare le lunghe liste d’attesa oggi appesantite dalle emergenze subite in questi anni dopo l’epidemia del Covid».