dalle regioni

Farmaci salvavita negati ai malati siciliani, esposto dal Codacons

12 Aprile 2025

Una denuncia formale al ministero della Salute per chiedere lo sblocco immediato delle procedure di accesso ai farmaci salvavita e ristabilire condizioni di equità tra Nord e Sud nel diritto alla cura: è quanto ha presentato il Codacons assieme ad Articolo 32–97 Aidma (Associazione italiana diritti del malato) al ministro Orazio Schillaci, sollevando il caso di migliaia di pazienti siciliani che, a causa delle inefficienze regionali, vedono negato l’accesso tempestivo alle terapie.

L’iniziativa, firmata dal presidente regionale del Codacons, Giovanni Petrone, è stata inviata anche alla presidenza del Consiglio dei ministri e si concentra su una questione che ormai da anni mina la tenuta del sistema sanitario nell’Isola: tempi di accesso ai farmaci essenziali nettamente superiori rispetto a quelli di molte altre regioni italiane.

In Sicilia, denuncia il Codacons, «numerosi pazienti affetti da patologie oncologiche e rare sono costretti ad attendere settimane, se non mesi, per ricevere terapie già disponibili in altre regioni». A rallentare l’accesso alle cure sono autorizzazioni lente, blocchi procedurali, ritardi nelle gare e un sistema di approvvigionamento che, anche in presenza di farmaci già approvati, ostacola la distribuzione effettiva ai malati.

«La situazione che vivono oggi migliaia di pazienti siciliani è inaccettabile» dichiara Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons «il diritto alla salute non può essere ostacolato da burocrazia o lentezza amministrativa. Parliamo di farmaci salvavita, di cure vitali. Lo Stato ha il dovere di garantire pari accesso alle terapie».

Il problema, dice il Codacons, non è nuovo: da anni, pazienti siciliani si vedono costretti a spostarsi fuori regione per ricevere cure che altrove sono immediatamente disponibili. Questo implica costi elevati, disagi personali e familiari, e in molti casi la rinuncia al trattamento stesso.

Per questo l’associazione chiede un intervento urgente su più fronti: lo sblocco immediato delle procedure amministrative, la possibilità per le Asp (Aziende sanitarie provinciali) di effettuare acquisti diretti dei farmaci già autorizzati e l’adozione di un modello nazionale unificato che garantisca tempi certi e parità di trattamento sull’intero territorio italiano.

A completare il pacchetto di richieste anche l’apertura di un’ispezione ministeriale sulle Asp e sugli organi regionali competenti, per verificare responsabilità e inefficienze.