La pandemia ha sconvolto tabelle di marcia e partenze e così, in Veneto, si mette in moto soltanto da oggi la sperimentazione della farmacia dei servizi varata quasi tre anni fa dalla Legge 205/2017. E con un cronoprogramma ampiamente rimaneggiato rispetto alla prima versione, approvata nel dicembre scorso. Resta immutato il finanziamento di cui beneficerà la Regione per le attività da svolgere nelle farmacie (poco meno di 4 milioni di euro, come da accordo Stato-Regioni dell’ottobre 2019), cambia invece il calendario dei progetti e i target di reclutamento e adesione. «Alla luce delle ultime evoluzioni della pandemia» spiega a FPress il presidente di Federfarma Veneto, Andrea Bellon «abbiamo deciso con la parte pubblica di dare la precedenza alle attività meno complesse da gestire».
Partono già da oggi, quindi, attivazione del Fascicolo sanitario elettronico (compenso 4 euro più iva per ogni apertura) e screening del diabete, in una modalità semplificata che comprende la compilazione informatizzata di un questionario di una mezza dozzina di domande (10 euro più iva a intervista) per far emergere diabetici non diagnosticati e l’esecuzione di un test della glicemia (12 euro) con risultati trasmessi al medico curante.
Sempre da oggi, scatta anche il monitoraggio dell’aderenza terapeutica su bpco, ipertensione e diabete. L’attività prevede la compilazione di questionari per far emergere eventuali problemi del paziente con i trattamenti e, nel caso, l’invio al medico di famiglia per una revisione farmacologica. Il compenso, in questo caso, arriva a 117 euro ma solo per i casi di recuperata compliance alle cure.
Slitta invece a novembre il progetto relativo allo screening del colon retto (sulla base di un modello già sperimentato all’Asl 5 Polesana) e viene invece rinviata al 2021 la sperimentazione della telemedicina in farmacia, per la quale Federfarma e Regione dovranno ancora chiarire alcuni risvolti gestionali (a partire da certificazione delle macchine e medici di riferimento per le prestazioni a distanza).
«Si tratta di una svolta epocale nella storia della farmacia» è il commento finale di Bellon «il fatto che le farmacie territoriali siano dappertutto, anche nelle zone rurali più isolate, le rende luoghi altamente accessibili. Siamo certi che percorrendo questa strada la popolazione potrà godere a breve di molte prestazioni sanitarie efficienti e in tempi rapidi nella farmacia sotto casa».