In Toscana la piena attuazione della farmacia dei servizi è fortemente a rischio. Lo scrivono in una nota congiunta i presidenti delle Federfarma di Arezzo, Grosseto e Siena, Roberto Giotti (foto), Alfredo Discepoli e Maria Elena Franceschini, che accusano di inadeguatezza il cronoprogramma sulla sperimentazione presentato e approvato dalla Regione. Il piano, in sostanza, non sarebbe altro che «una proposta sterile e insufficiente, un tentativo autoreferenziale per riguadagnare credibilità e recuperare il tempo perso».
Le farmacie della Toscana hanno ribadito più volte, in sedi istituzionali e nei dibattiti congressuali, la necessità di avviare rapidamente la sperimentazione, considerato che la farmacia dei servizi rappresenta una risorsa cruciale per rafforzare il rapporto tra cittadini e sanità. Secondo i rappresentanti dei farmacisti, però, il cronoprogramma della Regione evidenzia una scarsa comprensione di questa importanza. «Grazie alla loro rete capillare» scrivono «le farmacie rappresentano un avamposto indispensabile e insostituibile del Sistema Sanitario, dove si può costruire la fiducia tra cittadino e sanità. Le farmacie non sono solo luoghi di dispensazione dei farmaci, ma anche spazi dove si possono offrire servizi essenziali».
Le farmacie offrono un duplice vantaggio: per i cittadini, che risparmiano tempo e denaro, e per l’intero Sistema Sanitario Nazionale, che beneficia della loro prossimità. Facilitare nelle farmacie servizi analitici di prima istanza e di telemedicina, come l’holter pressorio, l’holter cardiaco, l’ecg e la spirometria, così come il monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica per pazienti cronici con ipertensione, diabete e Bpco, è essenziale. Anche l’erogazione di vaccini, tamponi e screening in farmacia, già in atto, ridurrebbe i tempi d’attesa dell’assistenza sanitaria e genererebbe risparmi per il Sistema Sanitario Regionale, come già avviene in altre regioni quali Lombardia, Piemonte, Liguria, Marche, Calabria, Puglia e Campania.
Nonostante le promesse più volte espresse dal presidente della Regione, Eugenio Giani, di supportare pienamente e rapidamente il progetto, il cronoprogramma approvato a settembre mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi della sperimentazione. Il piano regionale, dicono i tre presidenti, sembra in contrasto anche con il d.lgs 77/2022, nell’ambito degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha definito modelli e standard per l’assistenza territoriale del Ssn, attribuendo proprio alle farmacie convenzionate un ruolo essenziale di prossimità e integrazione nel sistema sanitario nazionale.
Diversi sono gli ostacoli che bloccano la sperimentazione della farmacia dei servizi in Toscana, dai vincoli politici e burocratici alle limitazioni organizzative e informatiche, come l’assenza di procedure adeguate. Altri problemi derivano dalle normative restrittive, in particolare per quanto riguarda la legislazione sulla privacy, già superate in altre regioni. Inoltre, il piano regionale non prevede tutti i servizi inclusi nelle normative nazionali, come la telemedicina e la presa in carico dei pazienti con malattie croniche attraverso il Fascicolo sanitario elettronico.
I presidenti delle associazioni sottolineano che il deliberato regionale appare una «soluzione insufficiente» rispetto alle esigenze dei farmacisti e dei pazienti. Non è chiaro, secondo i rappresentanti di Federfarma, cosa si intenda praticamente per il cosiddetto «progetto per favorire la corretta adesione alle terapie farmacologiche per pazienti affetti da diabete (di tipo 1 e 2) e per i pazienti affetti da asma», in sostituzione dei servizi cognitivi obbligatori di monitoraggio dell’aderenza alla terapia per pazienti con ipertensione, diabete e Bpco. Questi servizi sono definiti chiaramente dalle indicazioni ministeriali e dovrebbero essere inclusi obbligatoriamente nei cronoprogrammi regionali.
Quella della Regione è, in sostanza, solo una soluzione parziale, che non risponde al bisogno di una presa in carico effettiva e reale dei pazienti attraverso un Accordo regionale specifico. I rappresentanti di Federfarma auspicano l’implementazione di un servizio cognitivo, basato su modelli ben definiti, con il supporto essenziale di sistemi informatici come Dottorfarma e un sistema informatico regionale dedicato e collaudato. Questo permetterebbe di gestire in modo corretto i dati, con la collaborazione dei medici di medicina generale, e di supportare tutte le fasi del progetto, dalla formazione dei farmacisti all’arruolamento dei pazienti, fino alla registrazione dei dati terapeutici.
I presidenti concludono esprimendo la speranza che, con un buon accordo sindacale, si possa correggere in tempi stretti il processo di sperimentazione della Farmacia dei Servizi in Toscana, processo che, ormai, è stato già avviato in quasi tutte le altre Regioni italiane. La scadenza per la sperimentazione è fissata per il 31 dicembre 2024, data entro la quale sarà necessario spendere i fondi ministeriali già assegnati, destinati esclusivamente alle attività sperimentali descritte nelle linee guida concordate dalla Conferenza Stato-Regioni del 2019.