Le farmacie del territorio sono pronte a venire in aiuto dei pazienti e colmare le lacune della distribuzione diretta. E’ quanto ha fatto sapere ieri Federfarma Cagliari dopo la nuova ondata di proteste per i disservizi dello sportello Asl di Quartu Sant’Elena, comune di 70mila abitanti alle porte del capoluogo. I primi segnali insofferenza erano esplosi a luglio: il punto di distribuzione apre soltanto due giorni alla settimana, il lunedì dalle 8.30 alle 13 e il mercoledì dalle 14 alle 17, e con il caldo mettersi in fila sotto il sole era diventato un calvario per molti assistiti e per i loro familiari. Attraverso la stampa locale erano partite richieste all’asl perché adottasse rimedi tempestivi ma al rientro dalle ferie i malati hanno scoperto che niente è cambiato. E così, la protesta è riesplosa sotto la regia dell’Usb, l’Unione sindacale di base-pensionati.
«Le farmacie» recita la nota diffusa dal presidente di Federfarma Cagliari, Francesco Danero «sono disponibili a concordare soluzioni che consentano ai cittadini di ritirare nelle farmacie sotto casa farmaci e presidi acquistati dalle Aziende sanitarie come già accade per i farmaci della dpc». In tal modo, «i cittadini non sarebbero costretti a raggiungere le farmacie dell’Asl, soprattutto quelli residenti lontano dai centri maggiori». Diverse forze politiche, fa notare ancora Federfarma, «hanno già espresso indicazione a procedere, in particolare quelle attualmente alla guida della Regione. I tempi, quindi, sembrano maturi per tradurre tali indirizzi nella pratica».