Al pari dei loro colleghi della Sanità e del volontariato, i farmacisti sono in prima linea 24 ore al giorno, per assistere i loro concittadini. E’ arrivato allora il momento di dare a questi professionisti una dignità non solo a parole, ma anche nei fatti. E’ quanto scrive il presidente di Federfarma Pisa, Riccardo Froli (foto), nella lettera inviata al governatore della Toscana Enrico Rossi per richiamare l’attenzione sulle disparità di trattamento che affliggono i farmacisti.
«Le farmacie» scrive in particolare Froli «non hanno dpi, nessuno li ha mai forniti e nessuno ci ha mai neanche pensato». Quella che porta il caduceo, continua il presidente del sindacato pisano, è una professione che lavora a stretto contatto con il pubblico e quindi è a rischio, «ma non possiamo ricevere i dpi acquistati dalla Protezione civile per il personale sanitario perché l’ordinanza 641/2020 del 28 febbraio scorso non ci annovera in tale categoria».
Ma c’è di più: le insegne della gdo hanno istituito corsie preferenziali per permettere al personale sanitario di fare velocemente la spesa e tornare quanto prima in servizio, «ma noi farmacisti non ci rientriamo. Eppure, le piccole farmacie hanno staff di non più di una o due persone e lavorano tutto il giorno e anche la notte, quando sono di turno».
E così, ora che la Regione ha annunciato di voler sottoporre a tampone tutto il personale sanitario, Froli non può fare a meno di rivolgere una domanda al presidente della Toscana: «Questa volta noi farmacisti verremo presi in considerazione o saremo ancora una volta fuori?». Le farmacie, conclude la lettera, ci sono sempre state e continueranno a esserci, in prima battuta per i cittadini e quindi per le istituzioni. «E allora forza, facciamo ognuno la nostra parte perché lo scopo è unico ed è vincere questa battaglia».