Anche la nuova farmacia comunale dell’ipermercato Punta di Ferro, aperta in deroga secondo i dettami della Legge Monti, deve partecipare alla turnazione cui sono tenuti gli altri esercizi farmaceutici della città. E’ l’avvertimento contenuto nella lettera che Federfarma Forlì ha inviato nei giorni scorsi all’Asl Romagna per esprimere il parere di rito sul calendario 2019 dei turni diurni, notturni e festivi. La farmacia al centro della disputa aprirà il primo dicembre prossimo ed è l’ultima arrivata del circuito di Forlifarma, la società per azioni (interamente controllata dal Comune) cui fanno capo le otto farmacie pubbliche della città. Autorizzata dalla Regione in base alla Legge 24/2012 (che consente di aprire in deroga alla Pianta organica nei centri commerciali, negli aeroporti e in altre strutture ad alto traffico), la farmacia promette di diventare una concorrente temibile per gli altri esercizi della periferia nord di Forlì, anche grazie a orari di apertura – quelli del centro commerciale, per intenderci – che vanno dalle 9 alle 21.
Oltre alle 9 di sera, però, la farmacia dell’ipermercato non può restare aperta perché i locali che la ospitano sono al primo piano e non c’è un ingresso indipendente. Questo, presumibilmente, è il motivo per cui l’Asl Romagna ha escluso l’esercizio dal calendario dei turni per il nuovo anno, ma Federfarma non intende chiudere un occhio. «La farmacia di Punta di Ferro» spiega a FPress il presidente dell’associazione provinciale, Alberto Lattuneddu «gode di indiscutibili vantaggi sulle sue concorrenti più vicine grazie all’ubicazione e all’orario prolungato. Non è pensabile che possa avvalersi dell’ulteriore vantaggio assicurato dall’esclusione dai turni».
Per assicurarsi di essere nel giusto, l’associazione provinciale ha chiesto preventivamente pareri tanto a Federfarma nazionale quanto alla Fofi, che hanno risposto all’unisono: le norme sulle farmacie sovrannumerarie non prevedono esclusioni dai turni, quindi la nona farmacia di Forlifarma non può restare fuori dal calendario. «Ci rendiamo conto che è poco realistico pretendere che il centro commerciale fornisca l’esercizio di un ingresso autonomo» ammette Lattuneddu «ma vogliamo andare fino in fondo perché quello che ci preme rimarcare è il principio: quando un comune fa domanda per un’apertura in deroga e una Regione l’autorizzano, sarebbe indispensabile che si valutasse anche il possesso dei requisiti indispensabili a effettuare i turni».