Accorciare i tempi di attesa, semplificare i percorsi dell’assistenza, gestire al meglio le cronicità, «che nel tempo riguarderanno una fascia sempre più ampia della popolazione». Sono, nelle parole dell’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, i tre obiettivi che si pone la nuova riforma sanitaria regionale, presentata ieri alla stampa a Udine. Una riforma, come testimonia l’accordo sperimentale firmato soltanto pochi giorni fa a Udine, che fa leva anche sulle farmacie del territorio per avvicinare prestazioni e servizi ai cittadini.
Nella sua presentazione Riccardi ha citato le farmacie più volte, facendo anche alcuni esempi concreti: «Domani un paziente che necessita di un presidio sanitario, per la stomia o l’incontinenza, magari, o che avrà bisogno di uno strumento protesico, potrà trovarlo nella farmacia vicina a casa, nei normali orari di apertura al pubblico». E ancora: «Un paziente affetto da patologia cronica verrà preso in carico, sarà monitorata la sua aderenza alla terapia grazie alla collaborazione con le farmacie, e verrà invitato ai controlli, in modo da prevenire aggravamenti della patologia».
La parola d’ordine della riforma, in sostanza, è l’integrazione sociosanitaria, nella quale le farmacie diventano «punti salute», secondo la definizione di Riccardi, che provvedono non solo alla distribuzione dei farmaci ma anche alla dispensazione di glucometri (con taratura periodica), strisce e lancette pungidito, alla consegna domiciliare dei farmaci per pazienti selezionati, alla fornitura in regime Ssn di dispositivi, presidi e integratori, all’erogazione di servizi e prestazioni integrative. «Stiamo per realizzare un cambiamento necessario e inderogabile» ha concluso Riccardi «che finora nessuno è riuscito ad attuare fino in fondo».