L’accordo con Federfarma Genova per portare gli ottici optometristi in farmacia? Ancora non è stato firmato, quindi si può sempre rivedere. E sbaglia chi ha scritto che con l’intesa si apriranno oltre cento corner di ottica nelle farmacie del capoluogo ligure, al massimo saranno poche unità. È un vero e proprio dietrofront quello di Maurizio Gambari, presidente di Federottica Confcommercio Genova, che dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’intesa con Federfarma (annunciata in pompa magna sulle principali testate liguri) ora mette le mani avanti e in una intervista a Ottica Italiana, il magazine di Federottica, ridimensiona numeri e obiettivi del progetto.
Per Gamberale, in sintesi, il polverone che si è sollevato attorno all’iniziativa (mercoledì i vertici nazionali degli ottici avevano preso le distanze dall’operazione) deriverebbe – manco a dirlo – dai soliti errori della stampa. «Sono uscite notizie non corrette» dice «perché le farmacie associate a Federfarma pronte ad aderire sono un centinaio, ma il bacino potenziale degli optometristi è di poche unità, sempre che siano favorevoli a partecipare».
Anche perché, prosegue l’intervistato, «la farmacia deve avere degli spazi adeguati, con una stanza separata di lunghezza superiore ai tre metri e mezzo, appositamente allestita per la dispensazione e vendita di occhiali, previa presentazione – se dovuta – di una prescrizione di lenti correttive da parte del medico oculista».
L’obiettivo dell’accordo, quindi non è quello di aprire le farmacie all’ottica, ma semmai il contrario. «Per quanto ci riguarda» sottolinea Gamberale «vogliamo restringere le possibilità per cui si possa stare nelle farmacie: no agli ottici abilitati, sì solo agli optometristi, tra l’altro muniti di Scia». In altri termini, l’accordo dovrebbe porre un freno a quella che è la realtà di oggi. «La possibilità che l’ottico vada in farmacia è già presente su tutto il territorio nazionale» spiega ancora Gamberale alla rivista «magari non particolarmente frequente ma c’è. Nel nostro territorio, Genova e provincia, abbiamo percepito che c’è già un certo numero di soggetti e player che, essendo interessati a questa possibilità, avrebbe potuto creare delle situazioni non governabili e magari non positive per noi. Quindi, ci siamo posti la domanda su come gestire questa situazione e provare a ridurre i potenziali danni».
In ogni caso, conclude il presidente di Federottica Genova, «non c’è nulla di scritto né di firmato, di conseguenza possiamo sempre fare un passo indietro, anche sulla base di quello che Federottica nazionale ci ha comunicato».