Ora che con la fase 2 il Paese sta lentamente tornando alla normalità, è tempo che si ricominci a lavorare al progetto Adhere sulla farmacia dei servizi e si cominci in tempi celeri la sperimentazione. E’ l’invito che il presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti, lancia alla Regione in un’intervista a un giornale locale. Durante tutta l’emergenza, ricorda Giotti, le farmacie sono rimaste «in prima linea, come punta avanzata sul territorio del Servizio sanitario nazionale». E ora, con l’avvio della fase 2, i titolari hanno ricominciato a raccogliere le prenotazioni Cup e attendono il via libera alla sperimentazione del progetto dell’Asl Toscana Sud-Est sull’aderenza terapeutica. Un progetto, come si ricorderà, che è fermo nel cassetto da più di un anno nonostante godesse del sostegno di Federfarma, Fofi e Assofarm e avesse Nello Martini alla guida del comitato scientifico.
«La farmacia» continua Giotti «ha confermato ogni giorno il proprio compito come presidio territoriale sempre aperto e accessibile del Servizio Sanitario. Tutto ciò ha rappresentato e rappresenta anche un ulteriore esempio del ruolo fondamentale e crescente che le farmacie private e i professionisti della salute rivestono, garantendo ai nostri utenti-pazienti risposte professionali e concrete». Di qui, dunque, la richiesta di mettere alla prova il modello della farmacia dei servizi. «Abbiamo dimostrato» conclude Giotti «di essere un presidio capillare indispensabile per i cittadini, perfettamente integrati nella rete territoriale sanitaria. Dobbiamo continuare a esserlo, con la dispensazione di tutti i farmaci del Servizio sanitario nazionale ed in distribuzione per conto della Asl, di farmaci galenici e magistrali e dei prodotti per l’Assistenza Integrativa come la distribuzione gratuita di tutti i dispositivi medici necessari per la terapia del diabete, dei pazienti stomizzati, celiaci e via di seguito».