La dispensazione dell’idrossiclorochina ai pazienti domiciliarizzati affetti da coronavirus continua a patire le frammentazioni del federalismo sanitario e a differenziare l’accesso alle terapie in base alla residenza. Conferma il caso del Piemonte, dove il farmaco nell’uso off label è attualmente dispensato in diretta: per assicurare la continuità delle cure, Federfarma regionale e Assofarm hanno espresso la disponibilità delle farmacie associate a distribuire il medicinale in dpc senza alcun compenso. Il servizio, è l’offerta messa sul tavolo dai due sindacati per «agevolare la continuità terapeutica e ridurre gli spostamenti», comprende lo sconfezionamento su prescrizione del medico, come suggeriva una recente circolare dell’Aifa diretta a razionare i consumi del farmaco e ridurre quindi i rischi di carenza. La Regione, scrive Federfarma Piemonte in una circolare, è stata «accolta con gratitudine» dall’Assessorato e nei prossimi verranno comunicate alle farmacie le nuove modalità distributive.
Scelte del tutto diverse in Lombardia, dove la distribuzione dell’idrossiclorochina continua a passare dalle farmacie del territorio sia che si tratti di prescrizione off label oppure on label. Per prevenire possibili carenze, la Regione si è limitata nei giorni scorsi a disporre alcune limitazioni nel numero dei pezzi dispensabili: non più di una confezione in caso di ricetta con l’indicazione covid-19; massimo tre confezioni in caso di ricetta senza indicazione covid-19 ma contenente l’esenzione per patologia; massimo due confezioni in caso di ricetta Ssr senza indicazione ed esenzione.