Si chiama Musa, Magazzino unico sanitario, ed è il primo hub logistico per la fornitura centralizzata di farmaci e dispositivi (più altro materiale) alle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Piemonte. Il valore delle scorte, scrive il quotidiano La Stampa in un servizio uscito un paio di giorni fa, ammonta a 10 milioni di euro e ogni settimana escono dai suoi cancelli (a Caltignaga, provincia di Novara) 9.201 confezioni di medicinali e 3.457 dispositivi medici. La sua funzione è quella di centralizzare acquisti e consegne, «come farebbe qualunque impresa privata con più sedi» specifica al quotidiano il presidente della Regione, Alberto Cirio.
L’appalto risale al 2021 ed è stato vinto da Plurima, società partecipata al 70% da Poste italiane che opera nella logistica sanitaria: a Caltignaga la società dispone di quattro stabilimenti da 15mila mq ciscuno, Musa nel occupa due e – scrive La Stampa – altri potrebbero seguire in futuro. La centralizzazione, infatti, procede a tappe: l’Asl di Novara, che è capofila, si serve della struttura dallo scorso febbraio, quelle di Vco e di Biella sono entrate a settembre e da febbraio 2024 si aggiungerà l’Asl di Vercelli. In autunno sarà la volta dell’ospedale Maggiore di Novara.
Attualmente l’hub serve 1.173 punti di consegna, ma il numero è destinato a crescere non di poco perché nel tempo si appoggeranno a Musa anche i distretti e gli ambulatori territoriali delle cinque aziende sanitarie piemontesi e le 200 case di riposo di questa parte della Regione. «Prima ognuno aveva il suo magazzino, erano 16, e si gestiva da solo acquisti e consegne» spiega al quotidiano torinese Angelo Penna, direttore generale dell’Asl di Novara «i depositi si trovavano spesso in condizioni non felicissime perché era la parte in cui si investiva di meno. Questa centralizzazione riduce sprechi e diseconomie».
Il sistema, ammettono i responsabili, sconta alcune criticità iniziali ma si stanno superando. «Nei mesi prossimi, con l’ingresso delle ultime aziende, verrà introdotta una nuova tecnologia in modo da favorire l’efficienza» assicura Matteo Rebellato, project manager di Plurima «il metodo di stoccaggio e prelievo è automatizzato e si serve di tredici robot che “pescano” i prodotti richiesti e compongono le “ceste” di consegna, poi esaminate dall’operatore». «È un progetto molto ambizioso ma ineludibile» conferma Carlo Rafele, docente del Politecnico di Torino che monitora l’efficienza della struttura «oggi la logistica entra in ospedale e fa parlare tutti gli omologhi delle farmacie delle diverse aziende».