In questo presente di farmacie che chiudono, titolari che vendono e capitali che comprano, spuntano di tanto in tanto storie capaci di rimettere alla pari i piatti della bilancia, riportare nel giusto ordine la scala dei valori. Storie come quella di Nunzia Durante e Said Abdi (al centro nella foto), titolari della piccola farmacia di Monterappoli, frazione di poco meno di mille abitanti appartenente al comune di Empoli (provincia di Firenze). In apparenza è soltanto una delle tante aperture del concorso straordinario, che in Toscana è giunto al quinto interpello e dunque sta distribuendo le sedi meno appetite. In realtà è una storia di scelte di vita e di scommesse: perché Monterappoli è uno di quei borghi italiani che da anni sta lottando contro lo spopolamento e la desertificazione e i due farmacisti che hanno accettato la sede (e ieri l’hanno ufficialmente inaugurata) sono stati convinti a farlo dagli abitanti della frazione. «Quando ci è stata proposta l’assegnazione» spiega a FPress Nunzia Durante «abbiamo fatto un sopralluogo nel borgo per conoscere i dintorni. Ci è subito piaciuta la forte coesione della comunità, che nel tempo ha perso parecchi servizi ma sta lottando per invertire la tendenza. In particolare, c’è un gruppo di giovani che sta lavorando intensamente per riportare a Monterappoli attività commerciali di vario genere e la cosa ci è piaciuta. Abbiamo capito che avremmo avuto l’occasione di entrare a far parte di un progetto di rinascita e abbiamo scelto di farne parte».
Di qui la scommessa, che è diventata scelta di vita soprattutto per la dottoressa Durante, di origini beneventane: «Ho la Toscana nel cuore e con Abdi ho studiato farmacia a Siena» spiega «ora che ho vinto, mi sono trasferita qui con tutta la famiglia. E’ una bella sfida, ma siamo ottimisti: Monterappoli è ben collegata con Empoli, dal quale dista tre chilometri, e il resto della provincia; ieri abbiamo aperto in una piccola sede di 40 mq ma tra poco ci sposteremo in locali più gradi una settantina di mq in tutto. La comunità ci ha incoraggiati e ci ha accolti con calore, siamo convinti che anche noi possiamo dare una mano a far rinascere questo borgo».