Da lunedì prossimo, le 157 farmacie della Liguria dove già si inoculano i vaccini covid cominceranno a somministrare in regime convenzionato anche l’antinfluenzale. A dare luce verde la delibera approvata ieri dalla giunta regionale, che riserva al canale una quota delle 600mila dosi di antiflu acquistate per la stagione. Se i farmacisti liguri possono partire quando ancora manca il protocollo d’intesa che ministero della Salute e organizzazioni sindacali delle farmacie devono siglare (la bozza dovrebbe essere esaminata in una delle prossime Conferenze Stato-Regioni) è per la specificità del modello organizzativo che si è data la Regione, dove la vaccinazione covid avviene in farmacia o in spazi organizzati allo scopo, ma a somministrare materialmente è un medico.
La formula ha dato risultati importanti (170mila dosi inoculate da aprile, con le 157 farmacie che hanno aderite arruolate a scaglioni progressivi di 50 esercizi al mese) e il presidente della regione Giovanni Toti ha voluto sfruttare il modello – e affidarsi ancora alle farmacie – anche per la vaccinazione antinfluenzale, in modo da recepire subito il via libera del Ministero alla doppia somministrazione (seconda o terza dose covid e antiflu nella stessa seduta).
«Andremo avanti così fino a quando verrà firmato il protocollo nazionale e saranno disponobili i corsi di formazione per i farmacisti» spiega a FPress Elisabetta Borachia, presidente di Federfarma Liguria «a quel punto potranno cominciare a somministrare l’antinfluenzale anche le altre farmacie».
Per quanto concerne il compenso, la delibera di giunta prevede esattamente la stessa tariffa che viene riconosciuta ai medici di famiglia per la vaccinazione antiflu (6,16 euro), ossia la remunerazione che verrà concordata nel protocollo nazionale. «La Regione liquiderà i compensi alle farmacie» conclude Borachia «mi aspetto che, a loro volta, le farmacie girino l’intera cifra al medico vaccinatore».