Le Regioni hanno fatto il loro dovere, ordinando vaccini antinfluenzali in numero nettamente superiore all’anno passato. Spetta al Governo, ora, «agevolare gli acquisti delle farmacie», che al momento sono senza dosi. Lo ha scritto ieri in un post su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, per rispondere alle notizie di stampa sull’irreperibilità dei vaccini per la popolazione ativa. «Al problema» prosegue Toti «noi stiamo cercando di porre rimedio con la cessione ai farmacisti del 2% dei vaccini acquistati, dopo aver garantito la copertura delle categorie a rischio».
Conferma la presidente di Federfarma Liguria, Elisabetta Borachia: «La Regione ci farà avere questa prima fornitura entro ottobre, quindi procederà a una seconda distribuzione quando la vaccinazione delle fasce a rischio sarà arrivata a uno stadio avanzato e diventerà quindi evidente quante dosi avanzeranno». Riguardo a procedure e condizioni, invece, la trattativa è ancora in corso: «I vaccini arriveranno sicuramente in modalità “simil-dpc”» prosegue Borachia «la Regione si limiterà a chiedere il rimborso del costo, pari al prezzo di gara, e noi aggiungeremo il nostro compenso, che deve ancora essere pattuito. Il totale sarà coperto dal cittadino con una sorta di ticket».
Per quanto concerne il problema dello sconfezionamento, basterà organizzarsi per tempo: «Le forniture dall’industria sono costituite per metà da scatole monodose e per l’altra metà multidose» precisa Borachia «abbiamo già chiesto alla Direzione sanità che ad Asl e ospedali vengano distribuite prioritariamente le confezioni multiple, perché alle farmacie rimangano le altre».
Da segnalare, poi, che anche la Liguria ha annoverato i farmacisti del territorio tra le categorie di lavoratori alle quali le Asl devono assicurare la vaccinazione gratuita: «Vale per i titolari, i collaboratori e anche il personale non laureato» conclude Borachia «le dosi ci saranno consegnate direttamente in farmacia, in modo da evitare code e perdite di tempo negli ambulatori».
In Sicilia, invece, gli aggiornamenti sulla campagna antinfluenzale scarseggiano e allora sono gli Ordini provinciali dei farmacisti a farsi avanti. «C’e’ un rischio fondato che chi non ha diritto all’immunizzazione gratuita avrà difficoltà a trovare il vaccino in farmacia» recita una lettera inviata dal presidente di Agrigento, Maurizio Pace, al governatore Nello Musumeci e all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza «in effetti sono molte le richieste che abbiamo ricevuto in queste settimane. Si chiede, pertanto, di consentire il reperimento nelle farmacie di dosi di vaccino antiinfluenzale, al fine di assicurare che il Servizio sanitario regionale possa fronteggiare l’aumento di domanda anche per persone di 18-59 anni».