Segna un punto a favore degli screening in farmacia più pesante di molte cifre e statistiche il caso del 50enne molisano ricoverato d’urgenza per diabete dopo aver effettuato un controllo dell’indice glicemico nella farmacia del suo paese. Il comune è quello di Campochiaro, centro di circa 600 abitanti in provincia di Campobasso, e i personaggi principali della storia sono il nostro diabetico inconsapevole e Stefania Musenga, da nove anni farmacista titolare (rurale, ovviamente). Quattro giorni fa il 50enne – affetto da sovrappeso e in cura per problemi cardiocircolatori – si presenta in farmacia per chiedere un integratore: la farmacista fa qualche domanda e l’uomo riferisce di sentirsi spossato, di bere tanto e di patire annebbiamenti della vista.
La dottoressa Musenga gli propone allora un controllo della pressione e del colesterolo, che danno esito negativo, e quindi un’autoanalisi della glicemia, che la farmacia eroga nell’ambito della campagna sul diabete lanciata da Regione e Federfarma con l’accordo sottoscritto un anno fa. «Quando ho letto il valore sul device non credevo ai miei occhi» racconta a FPress la titolare «l’indice glicemico arrivava a 500. Ho ripetuto il prelievo un paio di volte per verificare l’efficienza del misuratore, ma i valori rimanevano sopra 400 oppure non comparivano neppure e l’apparecchio indicava semplicemente “high”, cioè indici sopra la soglia».
La dottoressa si mette al telefono e chiama il medico curante, che al primo tentativo risulta irreperibile, poi il Pronto soccorso dell’ospedale più vicino, dove però non risponde nessuno. Riesce invece a contattare un infermiere dell’emergenza-urgenza, che consiglia il ricovero immediato, e – tramite Federfarma Molise – il responsabile scientifico della campagna, che dà la stessa indicazione. «Riferisco al paziente» riprende a raccontare Musenga «che si reca immediatamente in ospedale. Alle 14.30 risultava già ricoverato e sottoposto a terapia insulinica. Per fortuna, i reni non erano ancora compromessi».
Non solo: raggiunto in un secondo momento, il medico curante ha rivelato di aver prescritto al 50enne alcuni esami, tra i quali la glicemia, che l’individuo aveva diligentemente effettuato ma i risultati sarebbero arrivati soltanto domani. «Anche questo caso» è il commento della dottoressa Musenga «dimostra l’insostituibilità della farmacia come presidio di prossimità sul territorio. Una farmacia che nei piccoli paesi diventa anche punto di erogazione di servizi di primo livello, che non solo evitano agli assistiti lunghi spostamenti ma consentono anche di intercettare precocemente urgenze ed emergenze».
La campagna di screening lanciata dalla Regione d’intesa con Federfarma Molise ha coinvolto 127 farmacie sulle 170 in attività nel territorio e in 12 mesi ha fatto emergere 280 casi di pre-diabete o diabete conclamato nella popolazione giovanile. «I risultati raccolti dal progetto sono più che significativi e dimostrano che la farmacia dei servizi funziona» è il commento del presidente del sindacato regionale, Luigi Sauro «stiamo già negoziando con l’Assessorato per rinnovare lo screening per un altro anno».