Sta facendo discutere, a Napoli, la decisione delle farmacie partenopee di aumentare da 1,50 a 2 euro il ticket richiesto agli assistiti per le prenotazioni Cup. L’incremento, in vigore dal 1 febbraio, è rimasto inosservato per una settimana circa, poi le proteste di alcuni politici locali hanno rapidamente attirato l’attenzione della stampa. «Un classico esempio di caso che non esiste» commenta a FPress Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli «in base a un accordo che risale a una decina di anni fa, offriamo il Cup nelle tre Asl della provincia in cambio di un “fee” a carico del cittadino, che finora è sempre rimasto fermo a un euro e mezzo. Abbiamo deciso di portarlo a due euro dal primo febbraio in considerazione dei costi che le farmacie devono sopportare e tra gli assistiti nessuno si è lamentato. Quando però la notizia è giunta all’orecchio di qualche politico, si è alzato il polverone».
Su qualche quotidiano, in particolare, sono stati rispolverati gli argomenti già utilizzati poco tempo prima per gli aumenti della Tariffa nazionale, ma Di Iorio respinge le accuse al mittente: «I cittadini pagano di buon grado un ticket di due euro in cambio di un servizio che in farmacia risulta più comodo e accessibile di quello offerto dall’Asl. E se abbiamo dovuto aumentare l’importo, è proprio perché la soddisfazione è tale che alcune farmacie hanno dovuto distaccare stabilmente allo sportello Cup un collaboratore, per alcune ore al giorno o in alcuni giorni alla settimana. Sono costi che vanno coperti».
Da non dimenticare, infine, che Federfarma ha avvertito per tempo le tre Asl degli aumenti in arrivo. «Con una circolare» conferma Di Iorio «avevamo anticipato la nostra decisione ai dg delle tre Aziende sanitarie, dicendo loro che se l’Asl si fosse fatta carico del ticket saremmo stati anche disponibili a rinunciare all’aumento. Nessuno ci ha mai risposto, salvo poi ricevere un paio di giorni fa dalla Napoli 3 una lettere in cui ci dice che la proposta è in valutazione e chiede di ripristinare nel frattempo il vecchio importo. No grazie, rimaniamo sui due euro e abbasseremo appena ci diranno che si fanno carico del costo».