A fronte di una farmacia ospedaliera che deve ridurre gli orari di apertura al pubblico per la distribuzione dei farmaci della diretta, c’è sempre la possibilità di puntare sulle farmacie del territorio e prevenire così disagi ai cittadini. È quanto ricordano in un comunicato i presidenti di Federfarma Marche e Federfarma Ascoli, Marco Meconi e Patrizia Righetti, in seguito alle notizie della stampa locale sulla riorganizzazione del servizio farmaceutico all’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.
A causa di carenze di personale, in sostanza, la farmacia del p0olo ospedaliero resterà aperta soltanto nei giorni infrasettimanali, dalle 10.30 alle 12.30, e resterà chiusa nei fine settimana. Per i pazienti che si curano con i farmaci della diretta, di San benedetto così come degli altri comuni del comprensorio, diventerà quindi più scomodo rifornirsi alla farmacia dell’ospedale, considerato che l’unica alternativa percorribile è quella di recarsi sino al Mazzoni di Ascoli. La novità, riportata nei giorni scorsi dalla stampa regionale, ha suscitato comprensibile malumore nelle comunità locali ed è proprio sull’onda di questo malumore che arriva il comunicato di Federfarma.
«La ridotta attività della farmacia dell’ospedale di San Benedetto» scrivono Meconi e Righetti «impone di dedicare maggiore attenzione alla funzione svolta dalle farmacie di comunità, che distribuiscono per conto del servizio sanitario farmaci in regime dpc». Il presidente di Federfarma Marche, in particolare, ricorda che «la Regione Marche è stata molti anni orsono tra le prime a interpretare in maniera innovativa l’esigenza di raggiungere i cittadini sul territorio, utilizzando la capillarità delle farmacie: il modo più intelligente per dare risposte immediate alle esigenze di salute della popolazione, specie i più fragili e coloro che risiedono a distanza dai poli ospedalieri». Si è così ottenuto «un incremento dei punti di distribuzione di questi farmaci sul territorio, un consistente risparmio per le casse regionali, un servizio più efficiente erogato ai cittadini».
Punto di forza della dpc, ricorda dal canto suo Righetti «è quello di dispensare nelle farmacie medicinali che, in passato, gli utenti potevano reperire solo nelle strutture ospedaliere: i pazienti in terapia dopo un ricovero possono da anni ritirare gratuitamente i farmaci specialistici in una delle oltre 500 farmacie del territorio con la semplice ricetta».
Quando si parla di sanità, osserva la presidente di Federfarma Ascoli, «l’interesse si indirizza sempre all’aspetto economico, ma non sono da dimenticare anche i significativi vantaggi per il sistema sanitario della Regione che offre la dpc, in termini di risparmio ed efficienza, visto che molte sono le specialità farmaceutiche disponibili nelle farmacie».