Il passaggio alla nuova remunerazione comporterà un calo dei ricavi non soltanto per le farmacie rurali della Lombardia ma anche per quelle del Molise, in particolare gli esercizi che oggi godono dell’esenzione totale dagli sconti. È quanto rivela un’analisi condotta da Federfarma regionale su un campione di una quarantina di dcr dei mesi passati: mentre le urbane mantengono o migliorano i propri ricavi, le farmacie rurali subiscono perdite sui ricavi anche del 6-7%.
«Per molti titolari del Molise la nuova remunerazione rischia di essere una mazzata» conferma a FPress Luigi Sauro, presidente del sindacato dei titolari molisani «ed è molto difficile che la perdita possa essere controbilanciata da un riequilibrio tra distribuzione diretta e convenzionata. Nei contatti che abbiamo già avuto con i funzionari dell’assessorato alla Salute, infatti, ci è stato detto che la spesa regionale per la convenzionata è al 6,9% e quindi già consuma quasi tutte le risorse disponibili; non c’è dunque spazio per spostare da un canale all’altro. E d’altronde, la Legge di Bilancio concede alle Regioni la possibilità – non l’obbligo – di riclassificare dalla diretta».
Per Federfarma Molise, dunque, con l’inizio del nuovo anno occorrerà aprire una negoziazione intensa con la parte pubblica per difendere la sostenibilità delle farmacie rurali. «Ci dovranno dire se vogliono la capillarità e quanto sono disposti a investire per averla» osserva Sauro «abbiamo già avviato i primi contatti ma sarà senz’altro un confronto intenso».